CASTELLAMMARE DI STABIA: QUISISANA E IL BOSCO MALEDETTO

Era il 26 gennaio 2014, quando l’animalista e naturalista Ferdinando Fontanella, trovò nei boschi di Quisisana un cane agonizzante. L’animale presentava varie ferite su tutto il corpo ma la più evidente era la lacerazione della coda. Un enorme taglio, probabilmente causato da un colpo d’ascia o di machete, inflitto ,da persone che non sono degne neanche di essere definiti tali, al povero animale.Diverse sono le voci che girano in città secondo cui cani e gatti che vivono nei boschi di Quisisana, sono molto spesso oggetto di torture da parte di ignoti che usano strumenti vari per l’esecuzione. E’ di oggi il ritrovamento, da parte dello stesso Ferdinando Fontanella, in via Giusso, nei pressi di Palazzo Reale a Quisisana, di due dardi. Lunghi circa 35 cm. queste armi bianche, costruite in modo artigianali, dato le fattezze  che presentano, potevano essere usate per colpire ignari animali con il solo scopo di ucciderli, dato che episodi del genere già si sono verificati in zona anche dopo il ritrovamento del cane.

A.M.

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