“La banda di via Bersaglio”, un romanzo che raccoglie nelle sue pagine molti argomenti interessanti e tante occasioni di riflessione.Il testo trae spunto da situazioni reali apprese dall’ Autrice che poi li ha sviluppati in diversi rivoli narrativi.
Ambientato a Merano, negli anni Cinquanta, il testo ritrae la situazione dell’Alto Adige dopo l’assegnazione di questo territorio all’Italia.L’opposizione di chi si vedeva privato della propria identità portò anche ad atti terroristici nei quali si trova coinvolto anche Pigi, uno dei protagonisti della seconda parte del romanzo.
Un ragazzo uscito dall’ adolescenza ed uscito, quindi, anche dalla banda di via Bersaglio, quella banda che dà il nome al romanzo ed occupa la prima parte del testo, una parte corale dove protagonisti sono i ragazzi e le ragazze che abitano con le loro famiglie in una grande caserma dismessa, quasi una città nella città, dove il cortile è lo scenario dei giochi, delle bricconerie, ma anche dei primi sentimenti amorosi, come accade a Julian e a Lola, una fanciulla diversa dalle altre, scontrosa contro la sua volontà, desiderosa più dei giochi dei maschi che di quelli delle femmine.Un’ indipendente ante litteram.
Julian e Lola sono i principali protagonisti della prima parte del romanzo.La protagonista femminile della seconda parte è, però, Helga, una ragazza bellissima e misteriosa che scappa da una situazione traumatica, incontra Pigi e, con lui, purtroppo, un personaggio cattivo e senza scrupoli, Huber, e finirà in una casa chiusa.
Abbiamo visto che “La banda di via Bersaglio” può essere considerato un romanzo storico, ma è anche, forse soprattutto, un romanzo sociale.In tutto lo svolgimento della storia narrata è viva l’attenzione per la vita sociale, per le differenze economiche, per la difficoltà ad accogliere il diverso.
Recensito da Carmen Matarazzo Ass.Achille Basile