Il fiume Sarno elogiato negli scritti di lustri poeti nel 1500, decantato dalla letteratura napoletana dell’Umanesimo e del Rinascimento nelle opere di Pontano e Sannazaro in epoca seicentesca, le sue rive abitate dai Sarrastri, oggi detiene il triste record del fiume più inquinato d’Europa. Basta dare un’occhiata passando per via Pietro Marmino, nell’area sosta meglio nota come Parcheggio Ragioneria. Nel tratto interurbano del Rio Palazzo tra la fitta erba che cresce rigogliosa, galleggia di tutto: piatti in plastica, in ceramica adagiati sul fondo,
targhe d’ auto, padelle, tanti oggetti vari. Rifiuti ancora più visibili dopo la pulizia dell’alveo effettuata dal Consorzio di bonifica. Come se non bastasse dobbiamo ricordare che quella documentata è solo la parte visibile del problema, al quale si aggiunge l’acqua che spesso cambia colore. Una nefandezza in passato denunciata anche dai cittadini con foto che immortalano la presenza di una sostanza che conferiva al fiume una tonalità grigia. L’inciviltà e il degrado regnano ovunque, ma se la manutenzione funzionasse e venisse svolta puntualmente, con piccoli e grandi interventi, rappresenterebbe un bene essenziale per il nostro territorio.