lunedì, 4 Dicembre 2023

‘A Galletta ‘e Castiellammar, ecco la storia di un tipico prodotto stabiese

Un proverbio napoletano recita essere ‘na galletta ‘e Castiellammare (essere una galletta di Castellammare), per indicare una persona avara. L’origine si deve riferire ai biscotti duri e insipidi (gallette) che i marinai si portavano a bordo delle barche e che immergevano nell’acqua di mare per poterle mangiare. In questo modo, grazie al sale marino, si ammorbidivano e si insaporivano. Siccome il tempo di permanenza dell’ammollo era elevato, si può anche dire a persona avara che e’ stata trentasej’anne pe’ mmare a nun s”e spuniata ancora.
La Galletta Stabiese nasce a Castellammare di Stabia, comune vesuviano sul golfo di Napoli all’inizio della Penisola Sorrentina. E’ nota anche come biscotto di mare, perché apprezzato e consumato già in epoca remota dai marinai: era l’ideale come scorta alimentare di velieri e mercantili per le lunghe traversate marittime perché non ammuffiva.
E’ simile ad un biscotto, dalla forma tondeggiante e schiacciata, con vent’otto buchi sulla superficie. Ha un impasto di pane privo di lievito e sale, cotto per un tempo addirittura doppio rispetto al comune pane, in modo da eliminare qualsiasi traccia di umidità. A Castellammare di Stabia i produttori stabiesi di questo caratteristico sfarinato venivano identificati come gallettari.

Fonte.www.saporetipico.it/tradizione949/campania/gallettastabiese.html

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