L’ictus è una delle principali cause di morte nel mondo per cui è importante saper riconoscere le prime avvisaglie, i così detti campanelli d’allarme, perchè la rapidità di intervento è fondamentale. Nonostante si possa superare la crisi dovuta all’ictus, la possibilità di avere in seguito una serie di problemi è molto elevata. Esaminiamo ora i diversi tipi di ictus:
– Ictus ischemico, il più frequente in assoluto che colpisce in genere i soggetti maschili over 70.
– Ictus emorragico intraparenchimale, che colpisce i soggetti più giovani, prevalentemente maschi e rappresenta il 20% dei casi di ictus.
– Emorragia subaracnoidea che colpisce prevalentemente le donne di circa 50 anni di età.
La sola arma che si ha per cercare di uscirne indenni, oltre alla prevenzione conducendo un certo tipo di stile di vita, è la rapidità di intervento. Intervenendo nelle 3-6 ore successive alla crisi è possibile limitare i danni.
Pensare di limitare i danni chiamando il medico di famiglia o la guardia medica oppure sdraiarsi e aspettare che i sintomi spariscano è assolutamente sconsigliato. I sistomi maggiori a cui bisogna fare attenzione sono:
– disturbi del linguaggio e difficoltà nel capire ciò che dicono gli altri.
– perdita di sensibilità a un braccio o a una gamba, formicolio agli arti e difficoltà nel muovere le dita di mani e piedi.
– dolore alla testa improvviso quanto insopportabile e oltre tutto inspiegabile.
– alterazione della vista.
– vertigini, capogiro e perdita dell’equilibrio.
Tuttavia questi sintomi possono sparire nell’arco delle 24 ore, e in questi casi si tratta di Transient Ischemic Attack, ma questo non vuol dire che passata la paura è finito il pericolo, tutt’altro, perchè un soggetto che ha avuto un episodio di TIA è decisamente un soggetto a rischio, molto più degli altri, anche di 10 volte. In occasione di questi sintomi pertanto è consigliabile correre immediatamente al pronto soccorso, o ancora più specificamente in una struttura ospedaliera dotata di uno Stroke Unit, una unità di emergenza specifica per il trattamento degli ictus.
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