lunedì, 4 Dicembre 2023

La pandemia di Covid -19? Potrebbe non finire mai

L’ombra di un nuovo lockdown avanza a passi silenziosi e viscidi. Il mondo è prigioniero del nemico invisibile da ormai nove mesi. La paura di essere contagiati dalla malattia respiratoria acuta da SARS-CoV-2 o malattia da coronavirus 2019, ha imposto la popolazione a prendere decisioni drastiche e limitative. La politica altalenante unita a un sistema sanitario colabrodo hanno contribuito a far piombare l’Italia in una crisi economica e sociale. La pandemia, scoppiata dallo scorso Febbraio, sarebbe la causa di più di un milione di decessi nel mondo mentre i casi registrati sarebbero più di 40 milioni. La corsa contro il virus sappiamo quando è iniziata ma non sapremo mai probabilmente quando finirà. Secondo gli esperti delle malattie infettive sarebbe meglio analizzare le precedenti pandemie per comprendere l’evoluzione del virus. La storia delle grandi epidemie purtroppo è un’amara lezione: dalla peste, all’influenza spagnola, dalla lebbra, al vaiolo, solo quest’ultimo è stato debellato, dichiarato ufficialmente eradicato dall’Organizzazione mondiale della sanità nel 1980.

Gli studiosi hanno evidenziato la prima prova fisica addirittura sulle mummie egizie. Alcuni cadaveri essiccati del popolo dei faraoni presenterebbero sulla pelle l’aspetto pustoloso tipico della variola vera. L’uomo ha convissuto secoli con il virus che divora l’epidermide, rende ciechi, e causa morte. Solo dopo una massiccia  campagna di vaccinazione tra il 1958 e il 1977, l’OMS ha dichiarato la malattia eradicata. Nel 2011 la peste bovina ha subito lo stesso destino.

Prima del Covid 19, nel novembre 2002 in Cina è apparsa la SARS o sindrome respiratoria acuta grave ,una forma atipica di polmonite causata dal virus SARS-CoV. La malattia, identificata per la prima volta dal medico italiano Carlo Urbani (poi deceduto a causa della stessa), produsse un’epidemia lungo un arco temporale che andò dal novembre 2002 al luglio 2003, determinando 8096 casi e 774 decessi in 17 paesi. Dal 2004 (fino al 2019) non si sono più segnalati altri casi di SARS in alcuna parte del mondo. Questa malattia fu causata da un coronavirus che sul finire del 2017 gli scienziati cinesi hanno rintracciato nei pipistrelli comunemente noti come ferri di cavallo, con gli zibetti quali vettori intermediari. Attualmente non è disponibile un vaccino per la SARS, gli antibiotici sono inefficaci essendo una malattia virale. I trattamenti comprendono la somministrazione di antipiretici, ossigeno e supporto per la ventilazione, se necessario.

Continuano inoltre a circolare l’ADIS, la lebbra, la tubercolosi, il morbillo, la peste, la malaria. Malattie infettive, alcune presenti in aree specifiche del mondo causa ancora oggi di milioni di decessi. L’utilizzo di farmaci e vaccini ha contribuito solo a limitarne la diffusione ma non di debellarle.

Nükhet Varlik, professore di storia all’Università della South Carolina ha detto :” Sono ormai molti i virologi e gli epidemiologi a sostenere che il coronavirus diventerà probabilmente endemico, cioè circolerà nella popolazione e dovremo farci i conti in tutte le stagioni, più di quanto succede con l’influenza e i raffreddori che colpiscono prevalentemente in inverno”. Il Covid 19 potrebbe dunque non scomparire mai semplicemente potrebbe trasformarsi, potrebbe diventare endemico come un raffreddore, potrebbe concentrarsi di volta in volta solo in alcune zone del pianeta. E’ impossibile pensare di dare una tempistica alla pandemia, nessuno tra i massimi esponenti scientifici in materia sa quando finirà in un momento preciso, potrà certamente essere contenuta da farmaci e vaccini, ma anche qui i tempi di sperimentazione sono discutibili. Nel frattempo gran parte della popolazione mondiale è in stand by, destinata a vivere “ubbidendo” a chiusure, limitazioni, divieti, in nome del nemico invisibile e forse immortale.  

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