Lavori urgenti o disastro annunciato?Pendolari, studenti e turisti penalizzati dalla scelta di interrompere la tratta Torre Annunziata – Castellammare di Stabia dal 10 giugno al 10 settembre 2025
Mentre l’estate 2025 si prepara a portare turisti e pendolari tra Napoli e la penisola sorrentina, una notizia scuote Castellammare di Stabia: per 90 giorni, dal 10 giugno al 10 settembre, la tratta ferroviaria Torre Annunziata – Castellammare sarà completamente interrotta.Il motivo?Manutenzione straordinaria sul ponte del fiume Sarno e sulla linea elettrica.

Ma a quale prezzo?L’interruzione della tratta nel periodo più critico dell’anno rischia di trasformarsi in un autentico disastro per tre categorie di viaggiatori: pendolari, studenti e turisti.
• Pendolari in difficoltà: centinaia di lavoratori stabiesi che ogni giorno si spostano verso Napoli per lavoro dovranno trovare alternative.Anche se fossero previsti bus sostitutivi, questi non garantiranno mai la stessa affidabilità e puntualità del treno, aggravando tempi di percorrenza già critici.
• Studenti universitari penalizzati: chi frequenta le università di Napoli, a Fuorigrotta o San Giovanni, sarà costretto a cambiare itinerario, affrontando spostamenti più lunghi e complicati.
• Turismo a rischio: chi arriva a Napoli e desidera raggiungere Castellammare di Stabia – magari per visitare gli scavi di Varano , la sua costa o per proseguire verso la costiera sorrentina – troverà una ferrovia spezzata.La tratta ferroviaria, attiva dal 1842, è sempre stata una delle vie di accesso più suggestive e funzionali.
Ora, il rischio è che i visitatori rinuncino e scelgano altre destinazioni.Lavori solo in estate?Una scelta discutibile
La domanda sorge spontanea: perché questi lavori vengono effettuati nel cuore dell’estate, anziché in un periodo meno critico?E perché non si è pensato a una soluzione meno impattante, magari con interventi notturni o scaglionati?
Il risultato sarà un isolamento ferroviario che, per tre mesi, rischia di soffocare la città.Castellammare non può permettersi di perdere turismo e servizi essenziali per il proprio tessuto economico e sociale.A questo punto, chi prenderà posizione?Ci sarà un piano alternativo per limitare i danni?
O dovremo assistere all’ennesima decisione calata dall’alto, senza ascoltare il territorio?Una cosa è certa: questa interruzione non sarà indolore, e Castellammare rischia di pagarne un prezzo altissimo.