JUVE STABIA : IL PUNTO DI GIANFRANCO PICCIRILLO

Lo Stabia retrocesso matematicamente gioca una gara dignitosa contro il Latina di Breda, sorprendente terzo in classifica e in corsa per la promozione diretta in serie A, sfiorando una vittoria clamorosa che avrebbe meritato per quanto visto al Menti. Braglia decide di dare spazio nella formazione iniziale al giovane della Primavera, D’Ancora, modificando parzialmente il modulo tattico di Trapani dal 5 3 1 1 al 3 5 1 1 con Viotti in porta, Di Nunzio, Ghiringhelli e Mezavilla centrali difensivi e a centrocampo Zampano, De Falco, Suciu e Liviero, insieme a D’Ancora e capitan Caserta a sostegno di Doukara. Dopo una parata di Viotti, il meno impiegato dei portieri stabiesi, su tiro insidioso di Bruno, lo Stabia passa in vantaggio al 13° con Doukara su assist di Zampano, giocando bene in fase di interdizione e creando pericoli nelle ripartenze. Il Latina non brilla, trovando inaspettate difficoltà che deludono le centinaia di sostenitori giunti dalla città laziale, che riempiono il settore ospiti della curva ferrovia con il bomber Jonathas sottotono e poche giocate efficaci in fase offensiva. Breda decide di inserire già nel primo tempo Jefferson, l’attaccante brasiliano fratello dell’ex Napoli Pià, al posto di Gerbo, ma la situazione non migliora di molto con la squadra stabiese che tiene meglio il campo, lottando con determinazione anche con il giovane D’Ancora, che però viene ammonito dal deludente arbitro Roca di Foggia. Nella ripresa Braglia decide di cambiarlo per inserire Di Nardo, rischiando pure un modulo più offensivo per cercare di vincere la sua prima gara al Menti, ma l’attaccante stagionato spreca due favorevoli occasioni che avrebbero potuto cambiare il volto della gara, consentendo al Latina di recuperare fiducia e coraggio. Breda inserisce altri due calciatori offensivi per recuperare la gara, mentre Braglia toglie dal campo un evanescente Suciu per far posto a Ciancio, che nei minuti finali giocherà come centrale difensivo al posto di Ghiringhelli. Il tanto discusso difensore ex del Novara, scuola Milan, ha giocato una gara ordinata su Jonathas, perdendolo però nell’occasione più importante, quando il centravanti laziale di testa mette dentro la palla del pareggio, riscattando parzialmente l’opaca prestazione. Ghiringhelli costringe Braglia a sostituirlo perché oltre all’errore è preso dai crampi e si fa ammonire con Giandonato che entra al suo posto, regalando subito un’emozione ai fedelissimi tifosi stabiesi del Menti di oggi con un pallonetto da distanza considerevole, che finisce oltre la traversa del portiere Iacobucci. Alla fine entrambe le squadre provano a vincere e sfiorano il gol con Jonathas e Doukara che sprecano due favorevoli occasioni in piena area di rigore, ma il calciatore franco senegalese oggi è stato più bravo del collega brasiliano, anche perchè ha deliziato la platea con tocco, che ha ricordato il miglior Redondo, sul versante destro dell’area per un assist a Di Nardo che purtroppo non è riuscito a prendere lo specchio della porta. L’ottima prestazione di Doukara induce la nuova società dello Stabia che sarà guidata da Gianni Improta a tentare di confermare anche in lega pro il prestito del calciatore con un rinnovato accordo con il Catania, che però potrebbe decidere di tenerlo in serie B. In ogni caso una delle poche intuizioni felici di Braglia in questa stagione è stata proprio quella di recuperare il centravanti di colore, che a dire del tecnico toscano, somiglia molto a Giorgio Corona, il mitico re Giorgio, che ha lasciato in tutti i tifosi stabiesi un segno indelebile per il suo modo di giocare, ma anche di comportarsi e le reti decisive, realizzate nell’anno di grazia 2011.

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