JUVE STABIA : IL PUNTO DI GIANFRANCO PICCIRILLO

Lo Stabia non riesce a vincere nemmeno il derby di consolazione contro un Avellino, che nel girone di ritorno ha subito una brusca involuzione nel gioco e anche nei risultati, ma ha giocato finalmente una gara gagliarda, che avrebbe meritato ampiamente di vincere. Braglia ha cambiato ancora una volta modulo e uomini, optando per un abbottonato 5 3 2 con Benassi in porta, Mezavilla, Contini e Di Nunzio centrali difensivi, Ciancio a destra, Liviero a sinistra e a centrocampo Caserta, De Falco e Zampano a sostegno degli attaccanti coloured Doukara e Sowe. Rastelli invece ha puntato sugli ex stabiesi Seculin, Fabbro, Castaldo e Biancolino, escludendo a sorpresa il promettente Izzo dalla difesa e il bomber Galabinov dal settore offensivo, dimostrando di essere camaleontico come il suo collega più anziano, che lo aveva sostituito quattro stagioni fa sulla panchina stabiese. Dopo appena tre minuti lo Stabia si è portato in vantaggio con un gol del capitano Caserta, che ha dichiarato di voler concludere la carriera da calciatore e di volerne cominciare poi un’altra da dirigente nelle prossime stagioni nella nostra Castellammare, confermando di essere ancora un grande centrocampista. Dopo altri venti minuti la squadra stabiese ha segnato pure un altro gol ma l’arbitro, il sig. Di Bello di Brindisi, ha annullato per fuorigioco di Di Nunzio, mentre Sowe e lo stesso Caserta non sfruttano un paio di situazioni importanti, fino all’ultimo minuto di recupero del primo tempo dove sugli sviluppi di una punizione molto discutibile l’ex Castaldo realizza il primo gol del pari. Nel frattempo nel dominio stabiese si è assistito sulla corsia destra ad una buona prestazione di Ciancio che ha fatto dimenticare le tante partitacce di Ghiringhelli, uno squalificato che, credo nessuno abbia rimpianto stasera, e al cambio tattico di Rastelli che alla mezzora ha fatto entrare il brasiliano Togni al posto di D’Angelo. Nella ripresa le due tifoserie che si sono scambiati insulti e sfottò come nelle previsioni con qualche petardo di troppo da parte irpina, hanno voluto però manifestare il volto migliore del tifo quando hanno onorato la memoria del grande calciatore stabiese Catello Mari, bandiera della Cavese, unendosi in un applauso quando i tifosi stabiesi hanno esposto uno striscione in suo nome. I momenti migliori del derby che le vespe avrebbero vinto nettamente ai punti, in effetti li fanno vivere Caserta e i tifosi stabiesi quando hanno ricordato Mari e il fratello di Fabio, anche lui scomparso tragicamente in un incidente stradale e il capitano stabiese dopo aver sfiorato ripetutamente il gol, riesce a trovare la via del raddoppio su un altro tocco di Doukara, anche lui autore di una buona prova, che ci induce a suggerire a Manniello di cercare un accordo con la sua società di appartenenza, il Catania, per ottenere la conferma del suo prestito anche in lega pro. Prima del secondo gol di Caserta con relativa dedica al fratello, Rastelli ha fatto uscire Biancolino tra i fischi del pubblico stabiese, che in effetti non può dimenticare i suoi mesi di infelice permanenza nella città delle acque, per far entrare l’ex ascolano Soncin. Forse Braglia ancora una volta non ha saputo utilizzare i cambi perché non riusciamo a spiegarci perché il primo sia giunto a dieci minuti dalla fine, togliendo peraltro dal campo un bravo contropiedista come Sowe per far posto a Di Carmine, mentre Rastelli da parte sua ha inserito il bomber Galabinov al posto di un centrocampista come Millesi per giocare a tre punte i minuti finali. Braglia non ha saputo rispondere in modo adeguato limitandosi ad inserire il difensore Piccioni al posto del mattatore dell’incontro Fabio Caserta, non riuscendo ad evitare il solito tracollo finale delle vespe, che con la consueta dormita collettiva su un cross dalla destra hanno favorito il secondo gol irpino del pari, realizzato proprio dall’appena entrato bomber bulgaro. In ogni caso lo Stabia ha giocato finalmente una buona gara, non meritando l’ennesima delusione, ma almeno i tifosi stabiesi questa sera non si sono dovuti vergognare della propria squadra che ha dimostrato di non essere inferiore all’Avellino che pure è distante un’infinità di punti. Il fatto che una squadra non brillante, né formata da calciatori di grande qualità, come l’Avellino possa lottare per i play-off promozione e lo Stabia attendere la matematica certezza di una retrocessione che sta per arrivare con tante giornate d’anticipo dimostra però che in questa stagione la squadra irpina ha fatto quello che doveva e poteva e anche di più, mentre non si può dire altrettanto di quella stabiese che, pur essendo abbastanza scarsa, ha fatto sempre troppo poco per dimostrare il contrario.

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