Arresti domiciliari fuori regione per Michele D’Alessandro, 32 anni, di Castellammare di Stabia.Lo ha disposto il giudice per le indagini preliminari, che ha accolto l’istanza del difensore di D’Alessandro, l’avvocato Gennaro Somma, sostituendo la misura cautelare in carcere con quella meno afflittiva dei domiciliari in esilio, fuori dalla Campania.
La scarcerazione dell’uomo, arriva a un anno dall’arresto, avvenuto nel 2024, su disposizione della Dda di Napoli.Le indagini della Guardia di Finanza portarono all’arresto di sei persone, tutte accusate di estorsione e riciclaggio aggravata dal metodo mafioso ai danni di decine di commercianti stabiesi imponendo l’acquisizione di gadget natalizi.

L’Antimafia, nel corso del procedimento che si sta tenendo al tribunale di Napoli con il rito abbreviato, ha chiesto 6 anni di carcere.La sentenza è fissata per aprile.
Michele D’Alessandro, è un nome che risuona negli ambienti della mala vita stabiese.Figlio del boss Luigi D’Alessandro, il 32 enne fa parte del clan che rappresenta da anni un sodalizio camorristico operante a sud della provincia di Napoli, nell’area del comune di Castellammare di Stabia, e originario della frazione di Scanzano.
Ancora oggi, ” Gigginiello”, è recluso in regime di 41 bis.In cella, ormai da oltre 20 anni.
Nipote di Michele D’Alessandro, uomo carismatico e deciso, indicato da numerosi pentiti come il mandante di decine di omicidi commissionati durante la faida contro il clan capeggiato da Umberto Mario Imparato, morto in carcere in seguito ad un attacco cardiaco, il 16 febbraio 1999.
