E’ di oggi il la notizia di un altro caso di meningite in Liguria. Colpita sarebbe una donna di origini peruviane di 34 anni ricoverata in rianimazione. Con il caso della morte del bimbo di 22 mesi deceduto in Toscana e quello del giovane di 18 anni di Agerola , torna a far paura la meningite da meningococco C di tipo batterica.
La meningite infatti può essere provocata sia da batteri sia da virus, quella più temibile è quella batterica dovuta principalmente a tre germi: emofilo tipo B, pneumococco, meningococco. Le forme di meningite dovute a virus sono generalmente a decorso benigno. La gravità della meningite batterica è più elevata in età pediatrica: gli esiti neurologici a permanenti si manifestano nel 30-35% dei casi; la mortalità nel 5-10% dei casi.
I principali batteri che possono causare la meningite sono tre. Il primo è Neisseria meningitidis (o meningococco): si tratta dell’agente batterico responsabile della forma di meningite più temuta. Esistono numerosi sottotipi di meningococco, ma solo alcuni sono pericolosi per le conseguenze che possono comportare. In particolare, i sottotipi che possono produrre un’infiammazione a livello delle meningi, con esiti anche letali, sono: il meningococco A, il meningococco B, il meningococco C, il meningococco W135 e il meningococco Y e molto più raramente in Africa, X. L’altro principale batterio responsabile della meningite è lo Streptococcus pneumoniae (o pneumococco). In genere, questo agente batterico causa infezioni a livello delle prime vie respiratorie, otiti e polmoniti. Può provocare meningite nei bambini e nei soggetti immunodepressi. Infine, c’è il batterio Haemophilus influenzae di tipo B, che provoca generalmente otite, sinusite, polmonite e bronchite. Può determinare la comparsa di meningite solo in presenza di determinate condizioni immunitarie.
LA TRASMISSIONE- La presenza non è in sè indice di malattia e la trasmissione avviene da persona a persona attraverso secrezioni respiratorie, ma questi batteri fuori dell’organismo sopravvivono solo per pochi minuti.
I SINTOMI – I sintomi della meningite sono indipendenti dal germe che causa la malattia. Sono inizialmente difficili da riconoscere e per questo spesso la diagnosi arriva tardi. Nelle prime 10 ore compare febbre e stato simili influenzale. Successivamente il mal di testa diventa forte, compare rigidità muscolare e la febbre diventa alta. Dopo circa 20 ore si presentano sintomi gravi come perdita di conoscenza, convulsioni, macchie sul corpo
VACCINI – Per evitare la malattia, sono disponibili per adulti, anziani e bambini. Ci si può vaccinare contro meningite da Haemophilus influenza e di tipo B, per le forme causate dallo pneumococco e dai ceppi A, B, C, Y, W 135 del meningococco. Tra questi ceppi quello più diffuso è il B.
In Italia il Piano Nazionale Vaccini, senza costi per l’utente, prevede l’immunizzazione nei confronti dell’haemophilus influenzae di tipo B (inserita nella vaccinazione esavalente che i bambini ricevono nel primo anno di vita, in tre dosi) e del pneumococco. Si può invece richiedere (a pagamento) la vaccinazione contro il meningococco B, l’ACYW135 e il meningococco C (neisseria meningitidis), responsabile della recente epidemia registrata in Toscana. Chi completa l’iter delle vaccinazioni, risulta protetto contro il novanta per cento delle forme letali della malattia. Non esistono vaccini contro le forme di meningite virale.
La profilassi: è obbligatoria per tutti i soggetti che nei 10 giorni prima, in caso di decesso del soggetto colpito, hanno avuto contatti stretti con il malato, per almeno 30 minuti. Si precisa che il contatto deve essere avvenuto solo con lui e non con i suoi contatti diretti.
Per contatti stretti si intendono incontri avvenuti nella stessa stanza o luogo chiuso per un periodo congruo. Anche chi, già sottoposto a vaccino per meningococco, ha avuto contatti stretti con il malato, deve comunque sottoporsi a profilassi precauzionale antibiotica.
E’ sufficiente, seguire queste indicazioni; Per gli adulti la profilassi è a base di ciprofloxacina 1 sola compressa da 500 mg. Per i bambini si utilizzi rifampicina 10 mg/kg die per 5 giorni (dose massima giornaliera di 600 mg).»