I mass media riportano quotidianamente casi di bambini disabili ai quali viene negato il diritto di partecipare alle gite scolastiche: Livorno, Legnano, Locri i casi più eclatanti. Oggi il quotidiano la “Città” riporta la notizia della vicenda di una bambina disabile di Sarno L.S. A denunciare l’episodio è la mamma dell’alunna che frequenta la scuola media De-Amicis – Baccelli: la signora L. accompagnando la figlia in aula, si è ritrovata davanti la classe vuota. Chiedendo spiegazioni, alla stessa veniva risposto che la classe era in gita nel capoluogo campano per una visita a Napoli sotterranea. Dunque nessuno avrebbe comunicato alla famiglia della bambina, affetta da una disabilità intellettiva, dello svolgersi della gita. Stupore e rammarico per questa vicenda che nelle parole di risposta della dirigente del plesso G.E. trovano una diversa spiegazione: la bambina di fatto non poteva partecipare all’evento perche’ il percorso nei sotterranei della città partenopea non sono adatti a un disabile, per la presenza di: gradini, cunicoli stretti che avrebbero ostruito anche il passaggio di una carrozzina e poi replica ancora : la mancata comunicazione è dipesa dal cognato della signora L., insegnante di sostegno nel nostro istituto. Insomma se da un lato la scuola avrebbe deciso per l’alunna dall’altro la famiglia rivendica i diritti della figlia, in quanto alunna che seppur affetta dalla disabilità frequenta regolarmente le lezioni, seguita da due insegnanti di sostegno, nel pieno delle attività, il che dovrebbe includere anche le gite scolastiche. Oltretutto la nota n-645 del 2002 del ministero dell’istruzione testualmente, chiarisce l’obbligo della scuola durante la fase di progettazione della gita di tener conto dei relativi servizi idonei ed esigenze aggiuntive nei casi in cui ci sia la partecipazione di allievi in situazione di handicap.