Vince l’Uruguay, l’Italia è fuori Prandelli e Abete si dimettono

Un gol di Godin all’81’ elimina gli azzurri e qualifica i sudamericani. Proteste per il rosso a Marchisio e un morso (non visto) di Suarez a Chiellini . Il ct: «Fallito il mio progetto tecnico, mi prendo tutta la responsabilità»

Altro fallimento per gli azzurri che non si qualificano nemmeno agli ottavi per il secondo Mondiale consecutivo dopo Sud Africa 2010.

Prandelli stravolge l’assetto tattico schierando Balotelli e Immobile dal primo minuto con De Sciglio e Darmian tornanti di centrocampo e Verratti, Pirlo e Marchisio in cabina di regia.

La Celeste fa festa con il gol di Godin, a segno all’81’, e conquista la qualificazione agli ottavi di finale. Nello spareggio del Gruppo D, il bunker tricolore regge fino a quando il difensore dell’Atletico Madrid azzecca il colpo di testa perfetto: Buffon alza bandiera bianca, l’Italia di Prandelli fa mestamente le valigie. Proteste per un contestatissimo cartellino rosso a Marchisio e un morso (non visto) di Suarez a Chiellini. Dopo l’uscita dello juventino, l’Italia ha cercato di reggere all’assalto dei sudamericani, ma l’espulsione è stata senza dubbio l’episodio che ha cambiato tutto.   

«Assurdo rimanere in dieci in una partita come questa – è lo sfogo a caldo Prandelli ai microfoni Rai – . Non ci sono stati falli cattivi o da espulsione. Non si può condizionare così una gara, l’arbitro ha rovinato la partita».  

«La prima gara abbiamo fatto bene, la seconda male. Oggi ce la siamo giocata, contro i due attaccanti più forti al mondo: l’Uruguay è forte, ma non ha mai tirato in porta», ha aggiunto il ct dimissionario. Amaro il commento del capitano Gigi Buffon: «È un fallimento, sono triste per la squadra e per la nazione. Ora dovremo fare tutti un bell’esame di coscienza», ha aggiunto il portiere ritirando il premio di miglior giocatore della partita.  

L’Italia a due punte dura 45 minuti, perché all’intervallo Prandelli toglie Balotelli e inserisce Parolo. Il nuovo entrato prova a dare sostegno al sempre più solo Immobile, ma l’attacco azzurro rimane un fantasma. L’Uruguay sonnecchia per quasi un quarto d’ora, poi cerca l’accelerazione con Rodriguez: l’esterno ha una palla d’oro, ma ciabatta il diagonale mancino al 58’. Il copione cambia pochi secondi dopo, quando l’arbitro Moreno giudica da espulsione un intervento di Marchisio su Arevalo: i tacchetti dell’azzurro finiscono sul polpaccio dell’avversario, il direttore di gara estrae il cartellino rosso e l’Italia si ritrova in 10 per l’ultima mezz’ora. L’Uruguay fatica a creare, ma al 65’ va vicinissimo al gol.   

Un rimpallo libera Suarez, che trova il tempo per la conclusione di punta: Buffon è perfetto e salva. I crampi fermano Immobile e dal 71’ il terminale offensivo della Nazionale diventa Cassano. Problemi muscolari mettono k.o. anche Verratti e nell’ultimo quarto d’ora c’è spazio anche per Thiago Motta. Nell’area azzurra, al 79’, scintille tra Chiellini e Suarez. Il difensore della Juventus si lamenta per un presunto morso di Suarez e replica sbracciando. L’equilibrio salta all’81’, quando Godin decolla sul corner da destra: Buffon battuto, 1-0 per l’Uruguay. L’Italia prova a reagire, ma spaventa Muslera solo con una punizione di Pirlo. Il disperato assalto finale produce un paio di cross, ma non c’è nemmeno l’ombra di un tiro. Conclusione: l’Uruguay vince e avanza, l’Italia perde e torna a casa.   

Una Caporetto mondiale. L’Italia viene eliminata dall’Uruguay e a catena rassegnano le dimissioni il ct Prandelli e il presidente della Figc Giancarlo Abete. «Quando un progetto tecnico fallisce – commenta amaro il ct – è giusto prendersi le responsabilità». Dimissioni «irrevocabili» come quelle del numero uno della Figc.  

«Prima della firma del contratto – incalza il ct azzurro – c’era la volontà di andare avanti e di proseguire questo progetto. Avevamo camuffato bene in quattro anni i problemi del calcio italiano. Poi siamo stati aggrediti, sia io che il presidente Abete, come se fossimo un partito politico e ci hanno accusato di prendere, anzi di rubare, i soldi ai contribuenti. Io ho sempre pagato le tasse e non ho mai rubato i soldi a nessuno. Se sbaglio tecnicamente, invece, è un discorso diverso e mi prendo tutte le responsabilità».  

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