Forse è meglio togliere lo smartphone dalla tasca dei pantaloni. In particolare se avete intenzione di allargare la famiglia. La notizia arriva dai laboratori britannici dell’Università di Exeter
, e intende mettere in allerta i maschietti: un’esposizione prolungata e ripetuta aicampi elettromagnetici a bassa frequenza (Emr) può seriamente ridurre l’agilità e la vitalità degli spermatozoi.
Già, si parla proprio del campo elettromagnetico generato da un qualsiasi telefono cellulare. Mentre continua il dibattito sugli effetti cancerogeni
, la Fiona Mathews ha deciso di occuparsi del legame con i crescenti casi di infertilità maschile. Il suo team ha unito e riclassificato in una ricerca
i dati di dieci studi precedenti, che comprendevano analisi sullo sperma e sulle difficoltà di riprodursi dei pazienti; il tutto incrociato con le loro abitudini comportamentali. Risultato, pubblicato su Environment International: i quasi 1.500 casi analizzati hanno suggerito che gli spermatozoi di chi abitualmente tiene il cellulare in tasca scontano in media un deficit dell’8% in agilità e del 9% in vitalità.
Come è possibile tutto questo? Potrebbe trattarsi di un’alterazione del dna dovuta a composti instabili di ossigeno (favoriti proprio dalle onde elettromagnetiche); o all’aumento della temperatura delle parti intime, che può interferire in modo grave nella regolare produzione di sperma. Fatto sta che l’intensità del campo magnetico generato dall’apparecchio e il tempo di esposizione dell’apparato riproduttore incidono notevolmente. Il consiglio, dunque, è di non tenere il telefono a contatto con il proprio corpo durante tutta la giornata lavorativa.