19 Giugno 2011 – 19 Giugno 2014. Tre anni da quella fatidica data, che solo a nominarla agli Stabiesi fa venir la pelle d’oca.
Stadio Flaminio di Roma, finale play-off di ritorno, Atletico Roma – Juve Stabia. Dopo lo 0 a 0 dell’andata le vespe hanno un unico risultato a disposizione, la vittoria.
La settimana che porta alla partitissima è caratterizzata da numerose vicissitudini, tra cui le polemiche per le dichiarazioni del Presidente Manniello post gara d’andata che aveva inneggiato allo scandalo per l’arbitraggio a favore dell’Atletico Roma e il numero di tagliandi a disposizione dei tifosi Stabiesi, che si videro misteriosamente ridurre la capienza dello Stadio.
Alla vigilia mister Piero Braglia decide di annullare l’allenamento, permettendo ai suoi una passeggiata per le vie di Roma stemperando così la tensione. Il presidente Manniello dall’altro lato decide di correre allo stadio solo il giorno prima, invertendo la sua tendenza di non essere presente alle partite da deboli di cuore.
Uno sciame di Stabiesi invade il Flaminio, e dopo una lunga e snervante attesa alle ore 16.00 inizia la gara. Braglia che la settimana prima aveva perso per infortunio Diego Albadoro, manda in campo con un compatto 4-3-3 Colombi – Maury, Molinari, Scognamiglio, Dianda – Danucci, Cazzola, Mezavilla -Mbakogu, Raimondi, Corona.
Le vespe hanno il piglio giusto, non c’è un solo calciatore che non si distingue per la sua eccelsa prova. E come nelle vere arene nei giorni delle grandi battaglie, i gladiatori dal cuore d’oro colpiscono. 45′ minuto, angolo di Raimondi ribattuto dalla difesa, sulla sfera si avventa Morris Molinari che di destro al volo fa scoppiare in lacrime gli oltre 2000 Stabiesi giunti a Roma, ma anche gli altri migliaia di tifosi rimasti a casa, è 1 a 0 !
I tifosi sono in delirio, la sicurezza chiama gli Stabiesi a contenersi… impossibile. La gioia era troppo grande, il sogno cullato 60 anni vedere a soli 45 minuti di distanza fa venire la pelle d’oca.
Nella ripresa è apoteosi gialloblu, con l’Atletico Roma che prova a pareggiare ma un attento Colombi e un’impeccabile difesa gialloblu fanno si che la porta rimanga inviolata. Braglia indovina tutti i cambi, con Ciotola e Tarantino che subentrando a Mbakogu e Raimondi danno il là all’esplosione finale, con il sigillo di Giorgio Corona sotto i supporters gialloblu che finalmente vedono concretizzare un sogno cullato 60 anni.
Al ritorno a Castellammare oltre 10.000 persone assiepano gli spalti del Menti, pronti ad accogliere i loro eroi nel giorno più bello che la Castellammare sportiva potesse vivere.
Il resto sono i 3 anni di Serie B conditi da 2 magiche salvezze e da una sciagurata retrocessione, ma noi quegli uomini e quell’allenatore vorremmo ricordarli per sempre come i nostri eroi, capaci di realizzare un sogno cullato una vita che porteremo per sempre nel cuore.