CASTELLAMMARE DI STABIA : DROGA NEI MOBILI 7 ARRESTI

Castellammare di Stabia. Importavano hashish dalla Corsica attraverso carichi di copertura come arredamenti per la casa: la Guardia di Finanza, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli, ha sgominato un’organizzazione dedita al narcotraffico internazionale con basi a Castellammare, Gragnano e Sant’Antonio Abate. Le indagini sono state portate avanti dal Gruppo Investigativo sulla Criminalità Organizzata (Gico) delle Fiamme Gialle di Napoli, che hanno sequestrato droga per oltre 12 milioni di euro occultata in una trave di acciaio che sorregge un cavalcavia della strada statale del Vesuvio, nei pressi di Angri. Sette le persone arrestate: i capi dell’organizzazione Luigi Mascolo di 49 anni e Alfonso Borghese di 40 anni; Michele Sessa di 51 anni e Alfredo Mascolo, fratello di Luigi, di 39 anni,finiti ai domiciliari, i due si occupavano di commercializzare la droga; tre stranieri residenti in Corsica per i quali è scattato un mandato di arresto europeo: loro curavano tutto l’aspetto logistico, organizzando i carichi e facendoli approdare nei porti di Napoli e Salerno. Sono in corso accertamenti per verificare il coinvolgimento di clan camorristici nell’affare hashish. Finanzieri e Antimafia, in una nota, hanno sottolineato che gli indagati farebbero parte a vario titolo di «un’organizzazione transnazionale operante nell’hinterland napoletano finalizzata all’importazione, attraverso la Corsica, di ingenti quantitativi di hashish dal Marocco, al fine di alimentare alcune piazze di spaccio di Napoli e della provincia». Secondo quanto accertato dalle autorità, la droga veniva trasferita in un primo momento in Corsica dal Marocco per poi essere importata via mare a bordo di navi mercantili. La sostanza veniva occultata attraverso regolari carichi di copertura come arredamento per la casa o casalinghi (i Mascolo, infatti, risulterebbero titolari di un mobilificio di Gragnano), o nei cosiddetti doppifondi ricavati all’interno dei container. La Guardia di Finanza ha accertato che, dall’aprile del 2010 al maggio 2012, l’organizzazione ha sfruttato le sue solide basi logistiche ed operative anche in Corsica, assicurando il trasporto verso l’Italia di diverse tonnellate di hashish. Un business da centinaia di milioni di euro al cui vertice ci sarebbero gli indagati Luigi Mascolo e Alfonso Borghese, secondo la Dda «capi e promotori dell’organizzazione». La droga sequestrata era nascosta all’interno di una trave in acciaio che sorregge, da un’altezza di circa dieci metri, il cavalcavia della strada statale 268 del Vesuvio, arteria che collega l’agro nocerino-sarnese a Napoli, nei pressi dell’uscita di Angri della Napoli-Salerno. L’inchiesta ha portato i finanzieri del Gico a controllare la struttura del viadotto prevalentemente in cemento armato: la trave dove era nascosta la droga è invece in acciaio. Nella sua parte inferiore, inoltre, presenta delle aperture circolari del diametro di circa un metro, che consentono al personale addetto alla manutenzione del ponte di introdursi nelle intercapedini naturali che proseguono in orizzontale per decine di metri. Proprio in questa intercapedine, le forze dell’ordine ritrovarono, il 3 marzo 2012, ben 38 valigette contenenti hashish per 1220 chilogrammi. Le indagini sono poi andate avanti: per l’Antimafia quella droga avrebbe alimentato le piazze di spaccio dislocate sull’intero territorio campano. La vendita dello stupefacente avrebbe fatto guadagnare alle organizzazioni criminali proventi illeciti per oltre 12 milioni di euro. (Francesco Ferrigno – Il Mattino)

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