Incarico revocato come componente del nucleo di valutazione del Comune di Sarno, ruolo che avrebbe dovuto ricoprire fino al 2027: decisione di Palazzo San Francesco nei confronti dell’avvocato Rubina Pignataro, moglie di Massimo Graziano, ritenuto dalla Procura Antimafia salernitana a capo di un gruppo dedito all’usura e alle estorsioni, sgominato la settimana scorsa con arresti, indagati e sequestri.Il sindaco Francesco Squillante ha annullato con effetto immediato l’incarico alla 49enne, dopo che la professionista è finita al centro di un’inchiesta della Guardia di Finanza di Salerno, che ha portato all’emissione di una misura interdittiva nei suoi confronti (9 mesi). Secondo la Procura, che contesta l’ipotesi di riciclaggio, la Pignataro avrebbe ricevuto e impiegato denaro derivante dai reati di usura e di trasferimento fraudolento, procurandosi così la provvista necessaria per l’acquisto all’asta di un immobile a Sarno, precedentemente di proprietà del marito Massimo Graziano, e finito poi in una procedura esecutiva dinanzi al Tribunale di Nocera Inferiore.
La stessa Pignataro, sempre secondo l’accusa, “avrebbe emesso fatture inesistenti, dopo accordo con Graziano, nei confronti di un imprenditore, al fine di consentire al coniuge di far recuperare le somme di denaro oggetto di prestiti usurai tramite canali leciti“.Inoltre la stessa, riceveva sul proprio conto corrente presso la Banca del Sud (ora Popolare di Bari) 18 mila euro, da aggiungere ad altri 20 mila erogati da un altro imprenditore, raggiungendo così la cifra necessaria per l’acquisto dell’immobile. Pignataro aveva preso il posto, negli uffici di Palazzo San Francesco, di Franco Antonio Camarca a luglio dello scorso anno e doveva far parte del Nucleo di Valutazione (insieme all’avvocato Anna Maria Buonaiuto e ad Antonio Vitolo) fino a gennaio del 2027.

