Un viaggio negli abissi alla scoperta del Titanic.E’ l’avventura nel Nord dell’Oceano Atlantico iniziata domenica, da un gruppo di cinque persone il cui destino oggi sta tenendo il mondo con il fiato sospeso.
Lanciato in acqua dalla nave madre di supporto Polar Prince, della Guardia Costiera canadese, del “Titan“, sommergibile della compagnia Ocean Gate Expeditions, si è persa ogni traccia poco dopo un’ora e 45 minuti dall’inizio dell’immersione.Una crociera sottomarina alla scoperta dello storico relitto, organizzata per facoltosi miliardari, uomini d’affari disposti a pagare un biglietto di 230.000 mila euro, per un soggiorno di otto giorni e sette notti: Hamish Harding, esploratore e miliardario britannico, l’ingegnere aerospaziale Stockton Rush, l’organizzatore della spedizione Paul-Henry Nargeolet e Shahzada Dawood, uomo d’affari pakistano con il figlio Suleman. Tutti avevano firmato un contratto di responsabilità prima di partire, compilando anche tre campi in cui era esplicitata la possibilità di morire durante il viaggio. Secondo l’ufficiale americano della Guardia costiera che coordina le ricerche, il sottomarino è stato progettato per emergere automaticamente in caso di problemi.
Ma al momento non è stato ancora ritrovato.Una corsa contro il tempo per cercare di salvare l’equipaggio da morte certa.
In campo per le ricerche aerei e rompighiaccio, coordinati dalla Guardia Costiera di Boston.Al momento delle ultime comunicazioni, avvenute domenica poco dopo l’inizio dell’immersione, si stimava un’autonomia d’ossigeno di 96 ore, oltre questo tempo le speranze di riportare in superfice il sommergibile sono pari al nulla soprattutto se incastrato nel relitto del Titanic a 3.800 metri, resti identificati nel 1985 dopo decenni di esplorazioni febbrili.
Natasha Macri
