In un mondo lavorativo dove l’ombra del sessismo è ancora dietro l’angolo, gli incarichi alti sono ancora troppo spesso ricoperti da uomini, Erika Graziuso ha fatto valere il suo sapere. Nata a Castellammare di Stabia, classe 1974, dopo gli studi liceali si trasferisce a Milano per frequentare la prestigiosa Università Bocconi. Conseguita la laurea in Business Administration e Financial Institutions, inizia una carriera tutta in ascesa. Da semplice impiegata, seguiranno 10 anni nella banca tedesca Deutsche Bank, dove svolge diversi ruoli dirigenziali, poi 4 anni in India. A Bangalore, capitale dello stato indiano meridionale di Karnataka, Graziuso, forte d’esperienza e capacità in materia di gestione del personale, guida un team internazionale, raggiungendo obiettivi oltre ogni previsione. Il colosso finanziario teutonico, le affida l’area IT, promuovendola Head of Group Technology and Operations. Chiusi in valigia, gli abiti indiani, i profumi speziati, i sacrifici, ma soprattutto la perseveranza, la manager torna in Italia. Entra in Adecco. Nell’agenzia multinazionale, ricopre un ruolo chiave: è il CIO – chief information office – dell’Italia e Europa dell’Est per Adecco. Prima della pandemia approda negli Stati Uniti. In questo scenario acquisisce sempre di più una visione manageriale globale che la porta ad essere orientata a nuove sfide e nuovi traguardi. Quando arriva l’opportunità della Crowley Maritime Corporation risponde alla chiamata. La più grande società di gestione delle navi della Florida, che fornisce servizi a livello globale, nomina Graziuso – Chief Information Officer. La conferma a quel mix di competenze funzionali, manageriali, organizzative ed umane, che hanno sempre accompagnato il percorso di crescita professionale della dirigente di Castellammare di Stabia. Ma Erika Graziuso non è solo una donna di successo, è anche moglie e mamma. Un passaggio dal mondo lavorativo a quello familiare che prova a fare senza deludere nessuno. Il lavoro ha rappresentato per le donna una forma di riscatto personale, uno strumento per liberarsi dalle catene che per millenni le hanno costrette a occuparsi, per dovere e non per scelta, esclusivamente dei figli e della casa, eludendo che entrambi hanno in comune l’impegno e la pazienza. Graziuso, grazie al suo essere determinata, non ha mai perso di vista i suoi obbiettivi. La consapevolezza di sé e delle proprie scelte non è egoismo, ma un dono ai suoi figli: li sta incoraggiando e legittimando, attraverso l’esempio, a fare lo stesso per sé, qualsiasi siano le loro passioni e i loro talenti.
Natasha Macri