Gli scenari aperti dopo la morte del piccolo Samuele sono inquietanti, umanamente e moralmente. Il bimbo è caduto dal balcone di un palazzo, un volo dal terzo piano che non gli ha lasciato scampo. La tragedia venerdì 17 alle ore 12.30 circa, in via Giuseppe Piazza angolo via Foria, di fronte alla caserma Garibaldi. Trasportato in ospedale, al Vecchio Pellegrini, il piccolo è deceduto per le gravi ferite riportate. Le indagini, affidate agli agenti del Commissariato di Polizia San Carlo Arena, avevano inizialmente ricostruito una dinamica dei fatti che portava alla tragica fatalità: il bimbo si sarebbe sporto troppo e sarebbe precipitato. In quel momento in casa si era pensato che c’era solo la mamma, incinta del secondo figlio, che però si trovava in un’altra stanza. Poi la drammatica vicenda ha portato a galla un’altra verità: Samuele sarebbe stato lanciato dal balcone. Autore di questa follia sarebbe Mariano Cannio 38enne, ritenuto gravemente indiziato dell’omicidio del piccolo. L’uomo sarebbe il domestico che fa le pulizia per la famiglia Gargiulo: incensurato, sembra affetto da problemi psichici. Interrogato dagli inquirenti, è stato lo stesso 38enne ad ammettere di trovarsi su quel balcone e di aver preso in braccio il piccolo Samuele, negando però di averlo deliberatamente scaraventato giù dal balcone. Sulla sottile linea che separa l’ipotesi colposa da quella dolosa si giocherà l’udienza per la convalida del fermo in programma, lunedì. Cannio al momento è difeso da un avvocato d’ufficio, la cassazionista Carmen Moscarella. Una morte che ha sconvolto Napoli, straziato la
famiglia: i coniugi sono noti commercianti del quartiere. Ma quello che fa altrettanto rabbrividire sono i video immessi in rete. Registi del macabro, armati di cellulare, hanno ripreso il corpo del bambino esamine a terra in una pozza di sangue: agghiacciante. ll video è stato poi rimosso. Nelle ultime ore un altro video postato su Tik Tok proprio da Samuele sta facendo discutere. Il contenuto sembra infatti annunciare la sua tragica fine. Il piccolo dice “Ti butto giù, perchè tu sei una lota”. Una frase che probabilmente avrà sentito ripetersi nel passato, ignaro che alla luce dei fatti potrebbe essere una delle prove cruciali di questa drammatica vicenda.