Se vi chiedessi qual è il luogo dove fare la fila diventa uno stillicidio, una sofferenza vissuta tra ansia e caos, la risposta quale potrebbe essere? La posta? gli uffici comunali? no per molti è la scuola o meglio i colloqui pomeridiani dei genitori con gli insegnanti. Ieri ore 15.30 circa un gruppo di persone davanti all’ingresso di un’istituto di Sarno era in attesa dell’apertura delle porte prevista alle 16 per il fatidico incontro scuola- famiglia. Quello che prima era un gruppo di poche decine di persone con il trascorrere dei minuti diventa una massa, che all’apertura delle porte si dirige, corre alla ricerca dell’aula sperando che siano i primi di una fila che in breve tempo diventa interminabile. Il passo tra la calma apparente dell’attesa esterna e il caos che viene a crearsi all’interno dell’istituto alle 16.01 è abominevole: attese anche di un’ora per parlare con un solo insegnate. Attese prolungate dove è inevitabile che ogni persona tira fuori il meglio e il peggio di se: c’è chi vuole saltare la fila, chi si divide tra un aula e l’altra piazzando i figli o altri come sentinelle al posto; chi con pazienza aspetta il suo turno; chi rinuncia. Una disorganizzazione totale, un disagio durato quattro ore alla fine del quale i genitori non sempre sono riusciti a colloquiare con tutti i docenti. Questi ultimi giustamente come anche gli operatori scolastici vivono la realtà
sobbarcati dagli impegni che il lavoro richiede. Considerando che ogni docente insegna anche tre materie agli alunni di un corso poi la singola materia a quelli di un’altra sezione, informare il genitore sull’andamento scolastico del figlio diventa un’impresa ardua. Una situazione temibile per tutti che si poteva e si potrebbe evitare in futuro inserendo l’utilizzo del registro elettronico di classe e del docente, con indubbi vantaggi in termini di pronta e completa informazione alle famiglie riguardo assenze, voti ed eventuali provvedimenti disciplinari e programmare gli incontri collettivi scuola-famiglia secondo l’anno di frequenza e per evitare la “caccia” al docente la localizzazione dello stesso nelle aule. Il concetto di “Buona Scuola” è evidentemente molto lontano quando si creano queste situazioni che alimentano polemiche a discapito di tutto e di tutti. Corpo docente, operatori scolastici, genitori e figli.