- Il recapito delle nuove fatture da parte della Gori porta una nuova ondata di proteste e polemiche contro la societá che gestisce il servizio idrico. Prezzi salati e disservizi tornano al centro dell’attenzione e si manifestano attraverso casi di bollette carissime che non si riesce a capire se siano frutti di disservizi o di errori nella lettura dei contatori. Sono tante le bollette milionarie consegnate agli utenti, che provocano ironia, ma anche rabbia per la grave incidenza che hanno sul bilancio familiare
- Gli anziani chiedono una rateizzazione che poi si accavalla alle nuove fatture. è un vortice nel quale si precipita perché, spesso, i pensionati o le famiglie a basso reddito fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e si devono trovare sulle spalle anche il fardello di un servizio essenziale che pretende pagamenti esosi. Se qualcuno, rispetto alle bollette esorbitanti, chiede una verifica della lettura o del contatore, deve pagare un ulteriore costo aggiuntivo per il servizio richiesto. Altri casi limite sono dati dalle fatture, anch’esse esorbitanti, riferite a locali disabitati che, con il sistema della lettura presunta, arrivano a conteggiare consumi mai effettuati con bollette di centinaia di euro. L’acqua sta diventando sempre più un costo sociale frutto di un sistema che, alla luce delle lamentele generali, va subito rivisto
- Con il Referendum del giugno 2011 gli italiani si sono espressi in modo chiaro in favore della ripubblicizzazione del servizio idrico. Eppure, esistono ancora società miste pubblico-privato, come la GORI, che gravano sulle spalle dei cittadini, costretti a pagare bollette salate a fronte di un servizio scadente. Ripubblicizzare la gestione del servizio idrico significa non solo rispettare il voto referendario, ma anche sancire che l’acqua è un bene comune e che come tale non può essere soggetto alla logica del profitto.Apprendiamo quotidianamente di distacchi effettuati dalla GORI a famiglie in difficoltà.
- Alcuni consigli del Comitato Acqua pubblica se arrivano per ridurre o staccare l’acqua :
1. Non perdere la calma e chiedere nome, cognome e tesserino di riconoscimento degli operatori, chiamare da fisso l’800.085.850 di Acqualatina per conferma. Verificare e fotografare se c’è il sigillo di piombo. Chiedere chi è il responsabile dell’operazione di riduzione o distacco.
2. Se vogliono staccare l’acqua o ridurre il flusso chiedere il mandato del Magistrato per operare su proprietà privata.
3. Esibire ordinanza e sentenza del Tribunale che vietano di togliere l’acqua senza decisione del giudice (di seguito pubblichiamo i punti salienti).
4. Non aprire se il contatore è in proprietà privata ossia anche se è chiuso in cassetta del muro di cinta di proprietà.
5. Chiamare Polizia, Vigili, Carabinieri se mettono mano al contatore o ai tubi o se vogliono entrare e violare la proprietà privata in modo forzato.
6. Esibire alle Forze dell’Ordine le ricevute dei pagamenti effettuati al comune e le suddette decisioni del Tribunale, rilasciare spontanee dichiarazioni per far scrivere sulla loro relazione d’interevento tutto ciò che si ritiene utile, specialmente che avete loro rese note e consegnate le decisioni del Tribunale.
7. Scrivere i fatti (cosa è successo, dove, quando, nomi di altre persone presenti, eventuali malori ecc) e presentare esposto a Polizia, Carabinieri, Vigili (una copia a loro una per voi timbrata dalla caserma).