A Castellammare la giornata plumbea è la cornice giusta per la retrocessione matematica dello Stabia, che perde a Trapani come era nelle previsioni, ma con un punteggio severo che si poteva evitare per non perdere almeno la faccia. Braglia ha fatto come Lippi con la nazionale, ha ottenuto prima successi straordinari e poi ha fatto un campionato disastrosamente fallimentare, pagando il fatto di non aver voluto abbandonare il campo da vincitore assoluto, proprio come l’allenatore di Viareggio campione del mondo. A Trapani dove il sole siciliano ha brillato solo per la squadra di Boscaglia, Braglia ha scelto un modulo molto abbottonato, una sorta di 5 3 1 1, con Benassi in porta, Mezavilla, Contini e Di Nunzio centrali difensivi, Ciancio e Zampano sulle corsie esterne, Dijby, De Falco e Baraye a centrocampo e capitan Caserta a sostegno dell’unica punta Doukara. Fino al gol di Basso, giunto al 33°, sugli sviluppi di un grave errore in disimpegno di De Falco, la gara è stata controllata piuttosto bene dalla squadra stabiese, che però non è mai riuscita a rendersi pericolosa in fase offensiva. Braglia subito dopo il vantaggio del Trapani, che ha messo in luce nell’occasione anche un ottimo spunto di Iunco, ha inserito l’attaccante Falco al posto del deludente senegalese Dijby, mentre ad inizio ripresa Boscaglia è costretto a sostituire per infortunio proprio Iunco con Gambino. Nel secondo tempo lo Stabia fallisce il pari in tre occasioni, prima con Caserta che si fa ribattere il tiro da un difensore a porta sguarnita, poi con Doukara, abile a dribblare il portiere Nordi, ma incapace di concludere e poi con Zampano che non riesce a coordinare il tiro. Braglia decide di cambiare il centrocampo, inserendo prima Giandonato al posto di un De Falco sconclusionato e poi il giovane della Primavera Cardore al posto di Caserta, ma è il Trapani che trae beneficio con il raddoppio del capo cannoniere del campionato Mancosu, che davanti a Benassi dimostra che per segnare ci vuole abilità tecnica e sangue freddo, doti che difettano agli attaccanti stabiesi. Nel finale di gara si assiste ad una serie di proteste degli stabiesi che si fanno inutilmente ammonire, ad un’azione di Ciancio che si fa ribattere il tiro da Nordi, quando avrebbe fatto meglio a crossare al centro, alla brutta gomitata di Contini, che si fa pure espellere e al terzo gol del Trapani con Ciaramitaro che non sbaglia a pochi metri da Benassi. Insomma è vero che la retrocessione matematica dello Stabia era annunciata in questa giornata e che è meglio che sia venuta in una gara giocata in trasferta, ma non è giusto che oltre a perdere le partite e la serie B, si debba perdere anche la faccia con atteggiamenti sbagliati in campo e una serie lunghissima di risultati e dati negativi, che possono portare a peggiorare le statistiche di tutti i tempi dei campionati cadetti. Oggi non è un giorno buono per essere sportivamente felici nella città stabiese, anzi la matematica retrocessione nella nuova serie C infonde molta tristezza in tutti i tifosi, ma se non altro possiamo almeno considerare come già passato uno dei campionati più disastrosi della nostra centenaria storia calcistica, pensando già da stasera alla prossima stagione per riprendere presto a sognare il calcio che conta.