Una lenta agonia ormai accompagna la Juve Stabia e i suoi tifosi verso il finale di stagione.
Le vespe, nonostante una prova non del tutto malvagia, riescono ad uscir sconfitte anche in quel di Cesena condannate da un rigore inesistente per fallo di Ghiringhelli nettamente fuori area e trasformato da Cascione.
Atteggiamento votato all’attacco quello scelto da Braglia, che nel tridente offensivo schiera ancora una volta Doukara con ai suoi lati Sowe e la sorpresa Di Carmine. Gara dai ritmi blandi, con le vespe che ogni tanto tentano qualche sortita offensiva con Zampano (oggi schierato da mezz’ala) e Sowe che ogni tanto impensieriscono Coser. Dall’altro lato, un D’Alessandro inarrestabile non la fa vedere mai a Liviero e che crea qualche grattacapo di troppo alla difesa avversaria. Da segnalare l’uscita di Lanzaro per infortunio sostituito da Piccioni. La ripresa inizia con il rigore inesistente fischiato a Ghiringhelli e che Cascione trasforma con freddezza. La Juve Stabia reagisce con Sowe su cui Coser è miracoloso, e gli ingressi di Falco e Baraye, con quest’ultimo che si fa notare solo per l’espulsione rimediata ingenuamente per doppio giallo. A pochi minuti dalla fine ancora Sowe si destreggia in area di rigore ma non inquadra il bersaglio da ottima posizione. Finiscono altri 90 minuti di agonia per le vespe, a cui se ne aggiungeranno probabilmente altri condannando la squadra di Castellammare ad una ormai certa retrocessione. Da segnalare che Braglia da quando è tornato a guidare le vespe, è riuscito solo a perdere, cominciando dalla gara di Lanciano, passando per la doppietta casalinga con Palermo e Ternana, fino ad arrivare alla gara di Cesena.