Pensare di battere la capolista Palermo con le risorse attualmente nella disponibilità di Braglia era decisamente un’ipotesi fantasiosa, ma se Sowe al terzo minuto di gioco fosse riuscito a fare gol, quando si è trovato da solo davanti a quel portiere Sorrentino che tre lustri fa ha giocato con la maglia stabiese, forse avremmo assistito ad un altro tipo di partita. Invece subito dopo c’è stata l’azione che ha portato l’ex Inter e Siena, Bolzoni, a segnare di testa, avviando la goleada rosanero che ha travolto le vespe. Lo Stabia non è riuscito ad opporre la benché minima resistenza alla corazzata di Iachini, che ha avuto vita facile nella difesa improvvisata che è stata letteralmente fatta a fette nel primo tempo con l’altra rete di Bolzoni, il rigore procurato da un fallo di Parigini, fallito dall’ex Juventus Maresca e il terzo centro di Vasquez che insieme a Dybala hanno costituito il fronte offensivo in sostituzione dei titolari Hernandez e Lafferty. Dei giocatori stabiesi solo Benassi che oltre a bloccare il penalty, ha compiuto una grande parata su Lazaar, ha meritato la sufficienza, mentre i vari Ghiringhelli, Djiby, Zampano, Liviero in fase difensiva e il tridente offensivo Parigini, Di Carmine e Sowe hanno lasciato talmente a desiderare da non meritare nemmeno una stentata mediocrità per non parlare dei centrocampisti che Braglia ha inutilmente alternato e vale a dire Caserta, Giandonato, Suciu e Baraye, che non sono riusciti minimamente ad incidere sulla gara. La gara in effetti è sembrata un allenamento settimanale per il Palermo, che nella ripresa ha evitato di infierire su una squadra nettamente inferiore, incapace di lottare anche sul piano agonistico, che alla fine ha raccolto i meritatissimi fischi del pubblico, che è stato capace invece di tenere bene il campo, dimostrando di meritare il calcio che conta. Le analisi su questa sciagurata stagione le faremo quando anche la matematica decreterà la retrocessione dello Stabia, ma il comportamento dei protagonisti, tutti, dalla società all’ultimo dei calciatori può essere stigmatizzato anche quando si perde contro una squadra forte come la capolista Palermo. Infatti tutto si può accettare, tranne una resa incondizionata che mortifica non solo i tifosi e gli abbonati che hanno pagato pure il biglietto di questo posticipo, ma anche il concetto stesso di sport, che anche nel confronto tra forze impari per tecnica e qualità esige sempre il massimo impegno e non quel malcelato senso di indifferenza verso la maglia, che ha lasciato a noi amanti dello Stabia più amarezza della stessa sconfitta.
IL PUNTO DI GIANFRANCO PICCIRILLO
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