Sorrento pestato a sangue dal branco: 6 arresti

Lo hanno accerchiato, picchiato e una volta caduto a terra hanno continuato a colpirlo con calci e pugni.Sono state eseguite oggi le misure cautelari degli arresti domiciliari a carico di sei ragazzi, tutti di età compresa tra i 18 e i 20 anni, ritenuti responsabili del pestaggio di un 18enne lo scorso 16 ottobre a Sorrento, in provincia di Napoli.

La vittima è stato picchiata violentemente dal gruppo di aggressori per aver difeso un amico.A disporre i domiciliari è stato il gip di Torre Annunziata (Napoli) Emanuele Cozzitorto, che ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e la possibilità che gli indagati possano reiterare “gravi delitti della stessa specie di quello per cui si procede”.

Non solo: malgrado non ritenga sussistente il pericolo di inquinamento probatorio, il gip comunque ha sollecitato l’urgenza di un interrogatorio preventivo.Second il giudice, i domiciliari sono i più adatti a contenere “la negativa personalità” degli indagati, “palesemente incapaci di controllare i propri impulsi violenti” come si evince “dall’estrema gravità” delle loro condotte.

Ricostruita anche dalle testimonianze la genesi e la dinamica del pestaggio, che sarebbe stato originato da futili motivi. Secondo quanto ricostruito dai militari della compagnia di Sorrento, la vittima avrebbe difeso un suo amico da un ragazzo, uno degli aggressori, che si era ingelosito per il fatto che avesse accompagnato a casa la sua ex fidanzata.Il 18enne sarebbe stato accerchiato dal gruppo e colpito con calci e pugni al corpo, alla testa e al volto, fino a fargli perdere conoscenza.

Le indagini dei carabinieri sono partite immediatamente grazie alla denuncia dei genitori della vittima.A seguito del pestaggio, avvenuto all’esterno di un bar della città, il 18enne è stato sottoposto ad una pluralità di interventi di chirurgia ricostruttiva, con prognosi di guarigione, allo stato, di almeno 3-4 mesi.
” Per avere una frattura del genere l’energia cinetica è stata forte in quanto non è facile fratturare l’osso della mandibola”, ha riferito il medico che ha in cura il 18enne, interrogato dai carabinieri.

All’identificazione degli aggressori hanno contribuito il 18enne, in due diverse occasioni, e numerosi testimoni oculari che hanno fatto nomi e cognomi agli inquirenti

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