C’è tutto il senso della solitudine, dell’indifferenza, racchiuso nella morte di Marinella Beretta, 70 anni, ritrovata seduta su una sedia in cucina, senza vita, nella sua abitazione. Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione. La donna viveva da sola, aveva venduto la casa a uno svizzero, mantenendo però l’usufrutto. L’uomo erano mesi che non riusciva a contattarla per inviarle i soldi. Ieri a Como le raffiche di vento hanno divelto gli alberi nel giardino della villetta. La situazione ha preoccupato i vicini di casa, che avevano segnalato al proprietario di casa la pericolosità delle piante. Il cittadino elvetico, non essendo riuscito a ricevere risposta dalla pensionata, ha chiamato così la polizia, che ha allertato i vigili per andare a fare un controllo, e fare la macabra scoperta. La donna
morta – si ipotizza per un malore – era ormai diventata una mummia, il decesso risalirebbe ad oltre due anni. Di lei non si avevano più notizie da settembre 2019. Sul corpo non è stata disposta l’autopsia: se non si riusciranno a trovare parenti, sarà il Comune di Como, a dover provvedere ai funerali. Un dramma della solitudine, un fine vita finito nell’oblio. Per i vicini, Mariella si era trasferita a causa della pandemia. E già, la pandemia, il covid 19, gli anni buoi del ventunesimo secolo, vissuti in modo disumano. L’obbiettivo è quello di correre verso il domani. Lo facciamo non curandoci degli altri, cercando di proteggerci nell’egoismo, scansando l’altro, mantenendo quella distanza ” ordinata” da decreti politici, ma che la morale, in ogni singola persona, dovrebbe disubbidire. La storia di Mariella pone interrogativi sulle relazioni di vicinato, sui dialoghi ridotti a zero, su domande mai fatte. foto Tgcom24