
“Non rivedrai più né me né loro”. Una minaccia inquietante quella che Tomas Gimeo ha fatto all’ex compagna Beatriz. Una vendetta crudele da far pagare alla donna portandole via le figlie. Olivia e Anna sono state rapite lo scorso 27 aprile a Tenerife. Il padre era andato a prenderle a casa della ex compagna senza più riportarle. La donna ha così raggiunto l’abitazione dell’ex compagno per riprenderle, ma non vi trovò nessuno. Beatriz contatta l’uomo telefonicamente: in una prima conversazione avrebbe riferito che avrebbe riaccompagnato Olivia e Anna dopo cena poi in un secondo momento lo scenario cambia, Tomas, che non aveva mai accettato la fine della loro relazione, minaccia l’ex compagna dicendole che non avrebbe più rivisto né lui né le sue figlie. La donna impaurita sporge denuncia alla Guardia Civil a Radazul. Da quel momento, però, Tomás ha spento il cellulare, facendo perdere le proprie tracce. Partono le ricerche: il 29 Aprile, due giorni dopo la scomparsa, abbandonata in mezzo al mare viene ritrovata una barca, poco distante da questa, un seggiolino che galleggiava. A bordo dell’imbarcazione gli inquirenti trovano tracce di sangue che le analisi hanno confermato appartenere proprio a Tomas ma delle bimbe ancora nulla. L’8 giugno i ricercatori, con l’ausilio del sonar, individuano poco
distante, nella stessa zona dove era stata trovata la barca alla deriva, un copripiumino e una bombola di aria compressa, entrambi appartenenti a Tomás. La Guardia Civil scandaglia il fondale marino e individua una borsa fermata da un’ancora all’interno i resti di Olivia 6 anni, la più grande delle sorelle. La salma della bambina è stata trasferita all’Istituto Anatomico Forense di Tenerife per procedere all’autopsia, mentre continuano le ricerche del corpo di Anna un anno appena e del padre.