E’ morto all’eta’ di 79 anni, Raffaele Cutolo. Di origini umili, nasce a Ottaviano il 4 novembre del 1941, il padre era un contadino, la madre una lavandaia. Nel 1963 a 22 compie il primo omicidio. Mario Viscito aveva osato rivolgere apprezzamenti a Rosetta, sorella di Cutolo, una mancanza di rispetto che paga con la vita. Per questo omicidio il boss è condannato all’ergastolo. Durante la detenzione carceraria fonda la Nuova Camorra Organizzata, un clan basato sul culto di una sola personalità, quella di Raffaele Cutolo. Tra i primi affiliati si ricordano i detenuti Raffaele Catapano, Pasquale D’Amico, Giuseppe Puca e Michele Iafulli. L’affiliazione, la cosiddetta manovalanza cutoliana – reclutati tra le file del sottoproletariato, prevede l’adesione totale alla volontà del capo. Da Poggioreale “O Professore”, così chiamato dai suoi compagni di carcere, perché l’unico tra di loro capace di leggere e scrivere, è il regista di una lunga faida camorristica, una sanguinosa guerra contro le altre famiglie facente capo al cartello della Nuova Famiglia per il controllo del territorio: traffico di droga, contrabbando di sigarette, estorsione, tutto doveva essere sotto il suo potere. Nel carcere napoletano rimane fino al maggio del 1977, quando la sentenza della Corte d’Appello riconosce al boss l’infermità mentale, disponendone il ricovero in un istituto psichiatrico per un periodo non inferiore a 5 anni; viene trasferito nell’ospedale giudiziario di Aversa da dove evade il 5 febbraio 1978. Viene catturato in un casolare ad Albanella in provincia di Salerno un anno dopo. Nel 1982, il Presidente della Repubblica Sandro Pertini chiede ed ottiene il trasferimento di Cutolo presso il carcere dell’Asinara, che fu riaperto esclusivamente per lui e dove trascorrerà un paio di anni come unico carcerato, determinando un duro colpo all’influenza del boss. Qui sarà completamente isolato. Dichiarato chiaramente capace di intendere e di volere, dal 1995 si trovava recluso nel penitenziario della città emiliana, in regime di carcere duro. Era il carcerato al 41bis più anziano. Ufficialmente ” O professor” ha riconosciuto due figli, Roberto pregiudicato, ucciso a Tradate, in Lombardia – nato dalla relazione con Filomena Liguori – e Denise, concepita con la moglie Immacolata Iacone, attraverso l’inseminazione artificiale, autorizzata dal ministero di Giustizia nel 2001. La ragazza è la prima e unica erede dell’ex capo della camorra. Da Lidarsa Bent Brahim Radhia, di nazionalità tunisina, conosciuta durante la latitanza, Cutolo ha avuto la figlia Yosra mai legittimata. Il boss, si è spento nel reparto ospedaliero del carcere di Parma. Non si è mai pentito, fino alla fine è rimasto fedele ai suoi principi. Custode eterno di segreti, patti, compressi di un triangolo mai disegnato Camorra – Politica- Stato.
Natasha Macri