I rom non sono ben visti e sappiamo il perché: accattonaggio, furti, scippi i reati più comuni, per non parlare dei reati più gravi come la violenza sessuale. Stigma dell’incapacità di civilizzarsi, rappresentano quella parte di società respinta: un malessere comune dettato da episodi che quotidianamente riempiono la cronaca. I nomadi bivaccano in città, infastidiscono la gente per strada con le loro continue richieste di elemosina, sostano davanti ai supermercati, chiese, negozi spesso con neonati, ” usati”per impietosire i passanti. A Castellammare sembrerebbe che neanche le restrizioni per contenere il contagio da coronavirus abbiamo frenato il fenomeno. Non è raro in questi giorni vedere zingari girovagare o seduti nei pressi di attività commerciali a chiedere l’elemosina, violando di fatto le misure in vigore. Se i cittadini che escono per motivi futili vengono giustamente sanzionati, allora anche ai nomadi deve essere vietato di scorrazzare inutilmente, rendendosi potenziali fonti di contagio per se stessi e per gli altri. Sarebbe il caso d’intensificare i controlli, tenendo conto che la situazione di promiscuità in cui versano rom e sinti nelle baraccopoli dove, in alcuni casi, in container di 15 mq, vivono anche 6 o 7 persone, il rischio che un’eventuale positività al Covid-19 è altissimo. I campi diventerebbero micidiali focolai di diffusione con conseguenze catastrofiche di carattere sanitario difficile da governare per gravità ed entità.
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