Tutte le volte che arriva la bolletta del gas, iniziamo a fare i conti e spesso ci troviamo in grande difficoltà perché non sappiamo con precisione come vengono determinate le voci di costo. Queste ultime non sono uguali in tutto il territorio nazionale, dato che il prezzo del gas varia al metro cubo in base alla collocazione geografica. Le voci più importanti da analizzare, sono rappresentate dai costi legati al trasporto e alla gestione del contatore, insieme alle voci di spesa come la materia e gli oneri di sistema. Infine, il costo varia anche fra mercato libero e tutelato.
Le differenze di prezzo tra le regioni italiane

Il costo del gas, come detto, dipende da una serie ampia di voci e può cambiare da regione a regione , dimostrandosi più o meno alto rispetto alle medie nazionali. Si
comincia analizzando quindi le spese che incidono sul computo totale, come quella
relativa al trasporto, oltre al costo per la gestione del contatore (che comunque viene
inclusa nella medesima voce). Le accise e gli addizionali sono invece i fattori che fanno
la grande differenza da zona a zona della Penisola, soprattutto alla luce del fatto che
pesano per il 22% del totale di ogni fattura erogata dalle compagnie di settore. Per
quanto concerne il prezzo della distribuzione, questo viene definito in base ad una
suddivisione del territorio in 6 aree diverse: due al Nord (occidentale e orientale), tre al
centro (centrale, Centro Sud orientale e occidentale) e una al Meridione (Calabria e
Sicilia). In media chi paga di più, e chi di meno? Tra le città più care troviamo Milano e
Bologna, mentre tra le meno care (sempre in base alla propria area) Roma e Palermo.
Le differenze tra mercato tutelato e libero
Chiaramente il prezzo finale del gas cambia pure in base alla tipologia di mercato al
quale aderisce il consumatore, visto che i costi sono molto diversi fra quello tutelato e
quello libero. Nel mercato tutelato a stabilire le tariffe di trimestre in trimestre è
esclusivamente l’AEEGSI, ovvero l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema
idrico. Come viene determinato il costo del gas nel mercato libero, invece? Non essendo
sottoposto a tutele, ogni operatore ha la possibilità di proporre una propria tariffa,
cercando di fare una concorrenza al ribasso. Ci si può quindi liberamente rivolgere ad un fornitore di gas privato come Acea, ad esempio, con cui stipulare un contratto alle
condizioni da esso stabilite. Va però detto che le varie proposte si diversificano,
andando incontro a diverse esigenze e questo può creare confusione. Il prezzo finale,
infatti, dipende anche dalle opzioni aggiuntive presentate da un certo fornitore o dalla
possibilità di poter usufruire di una promozione in corso d’opera. In sintesi, non esiste
una vera e propria regola di calcolo.