Lo Stabia scivola nello stretto di Messina.Il punto di G. Piccirillo

Lo Stabia abbandona la strada vincente che aveva tracciato prima della sosta, scivolando clamorosamente sul terreno del San Filippo di Messina, reso quasi impraticabile dalla pioggia e mettendo fortemente in discussione il mercato di gennaio, che si concluderà martedì 31 gennaio. La squadra ha risentito del campo, che però era lo stesso anche per il Messina, ma anche delle scelte del tecnico, che ha fatto giocare tutti i nuovi acquisti, tranne Matute. Lisi, ancora una volta è schierato esterno alto a sinistra, per passare basso nella ripresa e poi addirittura subire l’onta della sostituzione nel finale di gara, in un tridente offensivo composto anche dai neo acquisti Cutolo e Paponi, davanti al centrocampo che ritrova Izzillo, oltre a Mastalli e capitan Capodaglio e una difesa inedita schierata con Santacroce e Morero centrali e Cancellotti e addirittura Camigliano sugli esterni, a copertura del portiere Russo. Lo Stabia anche sul campo, ai limiti della praticabilità di Messina, attua il solito gioco, fatto di tiki taka, un prolungato possesso del pallone, che però non riesce ad essere produttivo in fase offensiva, per demerito dei calciatori stabiesi e la determinazione di quelli del Messina, che pur attraversando una grave crisi societaria, hanno messo sul campo il massimo impegno per battere la squadra di Castellammare. Lo Stabia, come nella gara precedente

col Monopoli, subisce il gol degli avversari nell’unica azione pericolosa degli stessi prudenti padroni di casa nel primo tempo e proprio con il calciatore, Nardini, subentrato per sostituire il compagno infortunato. I tifosi locali sono più preoccupati di contestare la società che di sostenere la squadra, ma ci pensa il tecnico Lucarelli a trasmettere la giusta determinazione, fino addirittura a farsi espellere dall’arbitro nel recupero della prima frazione della gara, mentre i tifosi stabiesi, giunti anche al di là dello stretto, non smettono di incitare la squadra stabiese. Nella ripresa Fontana, fa uscire un deludente Mastalli, ancora frastornato come col Monopoli dagli elogi eccessivi ricevuti per il buon girone di andata disputato, per dare spazio al talentuoso italo-svizzero Rosafio, che però forse è troppo leggero per l’odierno pesantissimo campo e in seguito inserisce pure Marotta per il diligente Camigliano, costringendo Lisi a indietreggiare sulla corsia sinistra, fino poi a farlo uscire per dare spazio nel finale a Ripa, escluso a sorpresa dalla formazione iniziale. Nella ripresa lo Stabia continua ad attaccare, ma le giocate di Cutolo non sono mai efficaci, sia in fase di conclusione che di servizio ai compagni e l’azione più pericolosa è il solito colpo di testa di Ripa, che però non riesce a dare forza al pallone, bloccato sulla linea di porta piuttosto facilmente dall’ex portiere della Juve e del Napoli Berardi. Lo Stabia prova a creare altre occasioni in attacco, ma le conclusioni da fuori area di Izzillo non sono efficaci, mentre il Messina della punta Pozzebon, conteso da Catania e Matera, dell’ex Grifoni e del bravo terzino sinistro De Vito, che si spera possa raggiungere la nostra città a fine mercato, si difende con bravura e giudizio, portando a casa un successo prestigioso, quanto inatteso. Nonostante un discreto recupero lo Stabia non riesce ad esercitare un forcing convincente e deve capitolare per le quinta volta in questa stagione, la cui ripresa nel 2017 dopo la sosta è davvero deludente per i tifosi stabiesi e lo stesso presidente Manniello, che dopo le dichiarazioni polemiche successive alla passata gara col Monopoli, è chiamato alla prova dei fatti negli ultimi giorni di un mercato di gennaio, che già nelle ultime stagioni di serie B aveva provocato grande insoddisfazione per le operazioni in entrata e in uscita, realizzando gli attesi due acquisti importanti sulla corsia sinistra e al centro dell’attacco, per non abdicare definitivamente dalla lotta per la conquista del primo posto nel girone.

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