Iniziano ora a farsi strada le prime proposte concrete. Il consigliere comunale Giuseppe Giovedì (SEL), ha proposto in particolare di aprire le Terme Antiche e creare presso le Nuove Terme un grande Centro regionale di fisiokinesiterapia.In una lunga dichiarazione, Giovedi ha affermato l’esigenza di porre fine alla vecchia dicotomia tra città industriale e città turistica: secondo il consigliere, che è anche sindacalista Fincantieri, la salvezza di Castellammare dipende solo dalla sua capacità di rimettere al centro il lavoro, declinato in tutte le sue forme. L’obbiettivo è far fruttare tutte le realtà e le potenzialità produttive cittadine, nell’ottica della tutela dei lavoratori: la riqualificazione delle Terme di Stabia è parte di questo progetto. È perciò che Giovedi ha chiesto al sindaco e al presidente del consiglio comunale che la questione delle Terme sia discussa alla prossima riunione del consiglio comunale.
“In queste settimane – rileva Giovedi – si parla tanto di Terme di Stabia. Il recupero delle Terme, che possono essere un volano per il turismo, è stato uno dei punti rilevanti del nostro programma politico con cui ci siamo presentati alla città. Occorre rilanciare le proposte, ridefinendole parzialmente, alla luce degli ultimi sviluppi della vicenda. Rilanciare le Terme, nonostante la crisi del termalismo nel nostro Paese: è questo l’obiettivo che SEL intende perseguire”.
Secondo Giovedì, “Castellammare dovrà ritornare ad essere la città delle acque”. L’obiettivo è ambizioso, riconosce il consigliere, ma il punto di arrivo è chiaro: dare un futuro alle Terme di Stabia e, con loro ai cittadini e lavoratori agli stabiesi. In tale ottica, si pensa anche alla istituzione di un Osservatorio delle acque. Bisogna infatti “bisogna innanzitutto salvaguardare e utilizzare correttamente le acque minerali che sono presenti sul nostro suolo. Le acque di Castellammare sono un patrimonio per l’intera umanità: di questo ne siamo convinti”.
Il consigliere non nega le difficoltà: non solo la gestione clientelare della passata amministrazione, ma anche la mancanza di lungimiranza sino ad ora dimostrata dall’attuale amministrazione comunale. Per ripartire, occorre dunque far ripartire nel più breve tempo possibile la Commissione lavoro per le Terme.
Il progetto prevede anche la riapertura delle Antiche Terme di proprietà comunale. “Lo stabilimento – continua Giovedi – è stato interamente ristrutturato e può svolgere le attività che prima si svolgevano alle Terme Nuove. Questo permetterebbe ai lavoratori stabili il prolungamento della CIG, mentre agli stagionali di rispondere quanto meno ad una prestazione a sostegno del reddito, ovviamente dopo un periodo di lavoro. Non dobbiamo dimenticarci, inoltre, che è forte il rischio della perdita delle convenzioni con l’Inps, l’Inail, l’Asl e gli accordi coi Comuni”. Per le Nuove Terme si pensa invece alla realizzazione di un grande Centro regionale di fisiokinesiterapia che sia di riferimento per l’intera Campania ed il Mezzogiorno.

Importante è anche considerata la ricerca di un socio privato a cui si possa affidare la gestione dell’attività, ma mantenendo in mano pubblica le proprietà termali. E proprio l’iniziativa pubblica, anche regionale, è necessaria per avviare con serietà il progetto. “In tutto questo, un ruolo di primo piano deve giocarlo la Regione Campania che deve a stretto giro aprire un tavolo di confronto su Terme al fine di far uscire dalle sabbie mobili una città dalle mille risorse inespresse”.
A monte ci sono però ancora altri problemi, anzitutto il vandalismo. Si chiede a questo proposito Giovedi: “perché il ricorso alla sorveglianza è stato fatto solo adesso e non 10 mesi fa? E soprattutto, esiste una relazione sullo stato di danneggiamento della struttura?”.
Un progetto ambizioso dunque, ma di cui sono ben evidenti le difficoltà di realizzazione a meno di uno scatto d’orgoglio dell’amministrazione.
ARTICOLO DI SIMONA CINIGLIO
Fonte : http://www.corsoitalianews.it/terme-di-stabia-un-progetto-ambizioso-di-riqualificazione-e-tante-difficolta-02052014/