E’ la festa della mamma…auguri a tutte la mamme stabiesi e del mondo

Nei secoli ha perso il tono religioso e naturalistico delle origini, evolvendo in festa commerciale così come la conosciamo oggi. Ma la mamma si attende comunque un gesto. Magari un semplice bacio

Oggi  ricorre la “Festa della mamma” che – pur non essendo cerchiata in rosso sul calendario – è ormai divenuta un appuntamento fisso al quale, per fortuna, mariti e figli si prestano sempre assai volentieri.

Le origini della festa pare risalgano a tempi assai remoti: la “Festa della mamma” è infatti significativamente legata ai culti pagani della fertilità, celebrazioni che venivano solitamente organizzate nel periodo di passaggio stagionale dal freddo inverno ai primi caldi primaverili o estivi, quando cioè la natura tornava ad esaltare colori e profumi della terra, segni evidenti di prosperità e ricchezza.

Tra gli episodi storici più importanti che hanno una relazione con la festa della mamma si ricorda quello del maggio 1870, quando negli USA l’attivista pacifista Julia Ward Howe, infaticabile sostenitrice dell’abolizione della schiavitù, propose l’istituzione del Mother’s Day quale momento di riflessione contro la guerra. Grazie alla sua tenacia e determinazione, la prima festa della mamma fu celebrata a Grafton e l’anno dopo a Filadelfia: era il 10 maggio 1908.

Oltre 40 anni più tardi, nel 1914, la ricorrenza della “Festa della mamma” venne ufficializzata dall’allora presidente Woodrow Wilson: la delibera del Congresso indicò proprio nella seconda domenica di maggio la giornata dedicata alla mamma, la “Festa della mamma”, come espressione pubblica di amore e gratitudine per le madri e speranza per la pace.

Nei secoli, la “Festa della mamma” ha perso il tono religioso e naturalistico delle origini, evolvendo in festa commerciale così come la conosciamo oggi.

La prima celebrazione ufficiale italiana della “Festa della mamma” risale al giorno 12 maggio 1957 quando don Otello Migliosi la celebrò ad Assisi, nel piccolo borgo di Tordibetto di cui era parroco. Migliosi la celebrò la seconda domenica di Maggio. L’idea di don Migliosi fu quella di celebrare la mamma non già nella sua veste sociale o biologica ma nel suo forte valore religioso.

In Italia cadeva regolarmente l’8 maggio, fin quando non si decise di fissarla – anche qui per poco nobili scopi commerciali – alla seconda domenica di maggio, come negli Stati Uniti. Oggi i simboli più tradizionali della festa sono il rosso, il cuore e la rosa, che più di ogni altro fiore rappresenta l’amore e la bellezza e sa testimoniare l’affetto e la riconoscenza dei figli, che alcune volte restituiscono con l’amore anche preoccupazioni (le spine). L’usanza di regalare rose rosa alle mamme e di portare rose bianche sulle tombe delle mamme morte è oggi diffusa. Inizialmente, tuttavia, Anna Jarvis aveva scelto come simbolo di questa festa il garofano, fiore preferito dalla madre: rosso per le mamme in vita, bianco per quelle scomparse.

Per coloro che ai fiori preferiscono “altro” – ricordando che di mamma ce n’è sì una sola, ma di “mamme” ce ne sono tante e di ogni tipo: classica, tecnologica, sportiva, intellettuale e via di questo passo – la raccomandazione è: esiste, per ogni mamma, un solo regalo “perfetto” e quello possiamo indovinarlo solo noi che davvero la conosciamo. Ancora indecisi su cosa regalare alla mamma? Cosa fare e dove andare per renderla veramente felice?

Un consiglio. Se lo scopo di questa festività è celebrare l’amore disinteressato e l’inesauribile pazienza che anima ogni madre nel mondo, e considerata la crisi che continua ad attanagliare alla gola le famiglie italiane, la mamma – come sempre- saprà accontentarsi davvero di poco: magari anche di un “Si mamma!” al posto di quel “Che palle!” con il quale accogliamo spesso ogni sua esternazione. Di una colazione a letto. Di un po’ più d’ordine i casa. Di qualche ora di relax. Di un semplice bacio: perché da quanto tempo è che non baciamo la nostra mamma?

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