C’eravamo tanto amati. Il passato è doveroso perchè ormai è gelo tra Manniello e Braglia. Quello che sembrava essere un rapporto indissolubile è diventato negli ultimi tempi quasi inesistente. Eppure fino all’anno scorso Braglia e Manniello andavano d’amore e d’accordo. Facile perchè i risultati arrivavano e la situazione andava avanti senza problemi.
Quest’anno, invece, alle prime difficoltà si è iniziata a registrare qualche crepa nel rapporto tra i due, specie dopo l’uscita di scena di Salvatore Di Somma e Giglio.
Un Braglia esonerato e poi richiamato probabilmente più per la pressione della piazza che per il volere della società perchè, a conti fatti, la gestione-bis del tecnico toscano è da mettersi le mani tra i capelli. Un solo punto in sette partite e la ‘bellezza’ di quindici reti incassate.
Piero Braglia non è riuscito a dare una scossa alla squadra visto è stato richiamato soprattutto per finire con un bricolo di dignità la stagione già compromessa.
I primi segnali di malumore tra Manniello e l’allenatore ci sono stati dopo la gara di Empoli. Il presidente avrebbe preferito vedere in campo già qualche giovanotto della Primavera, convocato da Braglia per la trasferta toscana. Il tecnico porta aggrega alla prima squadra Cardore ed Elefante privandoli a quella di Mario Turi, impegnata nel derby col Napoli. A Empoli, però, i due non giocano. Braglia manda in campo Parigini, giovane di proprietà del Torino e questo non va giù a Manniello. E c’è chi giura che il patron si sarebbe legato al dito tutto.
L’allenatore, dopo il ko indecoroso col Varese, si è giustificato dicendo: “Non ho lanciato prima i giovani perchè venivamo da prestazioni comunque positive dal punto di vista del gioco”. Sabato, però, Piero Braglia ha preso atto della situazione, ha corretto il tiro e ha anticipato che a Modena lancerà qualche elemento della Primavera.
Il tutto mentre Manniello, qualche minuto più tardi, si è presentato in sala stampa furioso urlando che d’ora in poi giocheranno i giovani della Primavera viste le figuracce della prima squadra. Poi la frecciata a Braglia: “Ho sbagliato perchè non sono stato in grado di impormi prima”.
Trovare un filo logico in tutto ciò è complicato. Braglia, prima di Juve Stabia-Varese, punzecchiato sui giovani aveva dichiarato: “E chi devo far giocare?”. Poi ventiquattro ore più tardi è tornato indietro.
Un altro dato che ha provocato gelo tra il tecnico e Manniello riguarda i giocatori arrivati a gennaio. Braglia a parte Benassi, Liviero e De Falco ha accantonato tutti gli altri. I vari Piccioni, Romeo, Di Nardo, Giandonato e soprattutto Falco hanno giocato raramente. In una squadra con poca qualità, specie nel reparto offensivo, fa discutere il mancato impiego di Falco che nelle poche volte in cui è stato chiamato in causa ha fatto la differenza come contro la Ternana e in quel di Empoli. Per non parlare di Montini che nella gestione Braglia ha giocato qualche scampolo di partita.
Tutti segnali di malessere interni con sassi gettati nello stagno, frecciate a distanza mentre la Juve Stabia sta affondando in modo indecoroso.
Fonte: resport.it – tuttomercatoweb.com