C’è qualcuno che ama la propria città, qualcuno che ama ancora Castellammare di Stabia e che sogna di riviverla come un tempo.
Un giovane architetto stabiese, ha dato via di sua spontanea volontà ad un’iniziativa incredibile, quella di ripulire il lungomare stabiese. La volontà di quest’uomo, non è quella di rimuovere i numerosi rifiuti che sono presenti sull’arenile di Castellammare (a cui hanno pensato ben altre iniziative) ma bensì di far comparire su tutta la distesa sabbia vulcanica. In che modo? Semplice ! Munendosi ogni giorno di bottiglie, acqua e setaccio. Mettendo la polvere che attualmente ricopre il nostro arenile in una bottiglia e aggiungendole dell’acqua, agitando lievemente si nota che la sabbia va a depositarsi sul fondo della bottiglia, mentre tutto il resto si scioglie nell’acqua ottenendo una sabbia pulita dal terreno. Ecco spiegato il tutto nei dettagli :

1) si parte dalla sabbia superficiale setacciandola ed accumulandola nel secchio, tutto ciò che resta nel setaccio va buttato in una busta dell’immondizia ed eliminata in questo modo diminuisce il volume della spiaggia sperando così di riportare il mare più vicino; 2) la sabbia va lavata per eliminare tutti i residui di terreno; 3) una volta asciugata si conserva in bottiglie di plastica; 4) quando avremo ripulito una quantità di sabbia che riterremo sufficiente riporremo la sabbia pulita al proprio posto!
L’iniziativa appare dispendiosa, e con una persona a farne parte probabilmente non basterebbe una vita intera per far si che il nostro lungomare si trasformi in una spiaggia dalla sabbia pulita, ma quest’uomo, che sogna Castellammare come ai fasti di un tempo, probabilmente vuole lanciare un appello alle amministrazioni comunali (l’ennesimo) che fin’ora non sono riuscite a far altro che ricoprire il tutto con terreno e a farci crescere erbaccia.
Per una Castellammare che muore, sotto tutti gli aspetti, c’è qualcuno che trascura il proprio lavoro, e ogni giorno munito di setaccio, acqua e bottiglie continua a sognare..
Ecco alcune foto di come diverrebbe il nostro lungomare, tratte dal profilo Facebook dell’architetto :