Diplomi falsi per lavorare a scuola: 525 imputati tra Sarno, Scafati e Nocera

Si allarga l’inchiesta che ha portato alla scoperta di un vasto sistema di diplomi scolastici falsi utilizzati per ottenere incarichi come docenti o personale ATA nelle scuole pubbliche.Attualmente sono 525 gli imputati finiti a processo, e da ottobre se ne aggiungeranno altri 22, tutti residenti tra Scafati, Sarno e Nocera Inferiore.

Per questo nuovo gruppo non è previsto alcun patteggiamento: si procederà con dibattimento ordinario unificato.I magistrati, intanto, valutano la possibilità di dividere il processo in più sezioni, dato che il Tribunale di Vallo della Lucania, competente per territorio, non può gestire una mole così imponente di udienze.

Diplomi “venduti” a 4.000 euro: un sistema radicato nel territorio
L’indagine è partita da una segnalazione dell’Ufficio scolastico regionale, che nel 2018 ha notato un numero anomalo di titoli di studio risalenti ma mai presentati in precedenti concorsi.

I Carabinieri, attivatisi subito dopo, hanno scoperto oltre 500 diplomi falsi, rilasciati da istituti scolastici nel Cilento e nell’Agro nocerino.Secondo le accuse, intermediari e collaboratori esterni promettevano diplomi falsi dietro compensi fino a 4.000 euro.

Questi titoli venivano poi utilizzati per:

entrare nelle graduatorie ATA (amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici),

  • accedere a incarichi di supplenza come docenti,
  • partecipare a concorsi straordinari per l’assunzione a tempo indeterminato.

63mila euro percepiti con titoli falsi: il caso emblematico
Tra gli imputati figura una donna sulla quarantina che, grazie a un diploma non autentico, avrebbe ottenuto una supplenza e poi un incarico di sostegno, percependo in totale circa 63.000 euro di stipendio pubblico.Ora rischia il licenziamento e la restituzione delle somme incassate indebitamente, come già accaduto a due ex impiegati amministrativi in servizio a Firenze, licenziati lo scorso giugno.

Già 20 patteggiamenti, ma il filone è ancora attivo
A inizio primavera 20 imputati hanno patteggiato la pena (tra 8 mesi e 2 anni), ma i procedimenti restano molti e complessi.

Nell’Agro nocerino si contano circa 60 persone coinvolte, sebbene una decina di posizioni siano già state archiviate per assenza di prove o responsabilità marginali.

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