L’Antimafia ha chiesto complessivamente 176 anni di reclusione per 15 imputati, accusati di associazione mafiosa, estorsione, scambio elettorale politico-mafioso, macellazione clandestina, furto di bestiame e altri reati aggravati dalle finalità mafiose, nonché di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Tra gli imputati figura anche l’avvocato Franco Annunziata, per il quale il pubblico ministero Francesca Fittipaldi ha chiesto una condanna a 10 anni di reclusione. Al centro dell’indagine “Poker“, coordinata dal sostituto procuratore antimafia Vincenzo Montemurro, che portò all’arresto di 29 persone nel gennaio 2015, con alcune posizioni già definite nella fase preliminare del processo, c’erano i vari interessi illeciti del clan camorristico sarnese dei Serino, che spaziavano dal narcotraffico alla gestione di sale scommesse e videopoker. Inoltre, la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) ha accertato il sostegno elettorale fornito dal clan all’avvocato Franco Annunziata, candidato a sindaco di Sarno per il Nuovo Centro Destra nel maggio 2014. I Serino vedevano in Annunziata un tramite per rafforzare i legami con gli imprenditori di Sarno e influenzare l’amministrazione comunale. I fatti sono stati provati dal contenuto di alcune intercettazioni ambientali e supportati da “importanti elementi probatori” acquisiti durante il periodo elettorale. A incastrare Annunziata è stato anche un frammento di un video girato dai Ros, mostrato in Procura, in cui l’esponente politico il 24 maggio, incontra Aniello Albero, fedelissimo del clan che dice: “Facci sapere e noi siamo a disposizione“.
Il Tribunale del Riesame e i giudici del Tribunale della Libertà nel 2015 hanno confermato l’impianto accusatorio relativo all’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e all’attività legata all’installazione dei videopoker per gli imputati. Inoltre, è stato confermato lo scambio di voto politico-mafioso avanzato nei confronti di Franco Annunziata, per il quale all’epoca è stato imposto il divieto di avvicinamento al comune di Sarno. La procura ha presentato ricorso chiedendo l’arresto dell’ex consigliere provinciale.

Il processo di primo grado è ora in fase di definizione al Tribunale di Nocera Inferiore, con sentenza prevista prima dell’estate. Le richieste di condanna sono a carico di: Gianluigi Serino (24 anni e 6 mesi), Nicola Serino (10 anni) e Michelina Serino (17 anni e 6 mesi). Per Aniello Serino, ritenuto il capo del clan e accusato di aver continuato a gestire gli affari dal carcere con l’aiuto dei familiari e sodali, il pm ha richiesto 17 anni di reclusione. Tra i difensori figurano Rodolfo Viserta, Giovanni Annunziata, Federico Cioffi, Carmine Guadagno, Nicola Naponiello e Giuseppe Mancuso.
L’indagine dei Ros dei Carabinieri di Salerno è iniziata nel 2013 per capire le ragioni del monopolio del noleggio di videopoker nella zona da parte di un imprenditore di Boscoreale, Raffaele Vitiello. L’azienda Viscomanc Srl, gestita da Vitiello, aveva sviluppato un grosso volume d’affari, grazie all’appoggio della camorra di Sarno, estendendosi tra le province di Napoli, Salerno e Foggia. Nel corso dell’operazione, che portò all’arresto di 21 persone, su disposizione del gip di Salerno, i carabinieri sequestrarono preventivamente beni riconducibili ad alcuni degli indagati, tra cui imprese, aziende agricole, conti correnti postali e autovetture, per un valore di circa due milioni di euro.