Un’inchiesta su un ampio sistema di truffe legate a falsi sinistri stradali, ha coinvolto 34 persone, tra cui un poliziotto di San Valentino Torio, identificato con le iniziali D.V.L’ agente, che lavora presso l’ufficio Prevenzione della Questura di Milano e al commissariato di Quarto Oggiaro, è accusato non solo di far parte di un’associazione a delinquere (insieme ad altri 9 soggetti), ma anche di accesso abusivo a sistema informatico.La residenza dell’agente in Lombardia comporta la richiesta del processo al tribunale di Milano, per competenza territoriale, le altre persone saranno invece processate presso il tribunale di Nocera Inferiore.
Il caso riguarda il presunto coinvolgimento dei 34 indagati in un sistema di frodi basate su sinistri stradali inventati, con l’obiettivo di ottenere risarcimenti indebiti.La posizione del poliziotto è centrale, con l’accusa di aver utilizzato il suo ruolo e l’accesso a sistemi informatici protetti per facilitare la realizzazione della truffa.

Secondo le accuse, l’uomo avrebbe effettuato accessi non autorizzati alla banca dati SDI, gestita dal Ministero dell’Interno, per raccogliere informazioni su veicoli e persone.Questi dati sarebbero stati utilizzati per orchestrare falsi incidenti stradali, con l’obiettivo di ottenere rimborsi illegittimi dalle assicurazioni.
Diverse compagnie assicurative si sono costituite parte civile nel processo.Le indagini hanno rivelato documentazione falsificata, rilievi relativi a incidenti mai avvenuti, testimoni inventati e passeggeri aggiunti ad hoc per rendere le dinamiche più credibili.
Inoltre, sono stati riscontrati referti medici alterati, tra cui uno di un medico deceduto, che venivano presentati alle assicurazioni come parte del piano fraudolento.Alcuni degli implicati avrebbero messo a disposizione i propri conti correnti per farvi confluire i risarcimenti, nonché residenze e indirizzi dove ricevere la documentazione necessaria.
I fatti risalgono al periodo tra il 2013 e il 2017.Oltre alle accuse di truffa, i reati contestati includono falso ideologico, sostituzione di persona e danneggiamento fraudolento.Le indagini, condotte dalla polizia di Sarno, hanno documentato episodi verificatisi a San Valentino Torio, Cava dei Tirreni, Nocera Inferiore, Mercato San Severino, ma anche città del Nord: Milano, Bologna e nella provincia di Como.
Tra i casi in esame dalla procura lombarda c’è uno del 2014, in cui sono coinvolti 5 imputati.Il gruppo aveva denunciato un falso incidente stradale a Torre Annunziata, utilizzando una falsa carta di identità intestata a una persona mai esistita.
La “vittima”, che risultava ferita mentre era su una bicicletta, era in realtà un personaggio inventato, creato solo tramite documenti falsificati per supportare una richiesta di risarcimento da 14mila euro.Questa somma fu trasferita su vari conti correnti riconducibili agli imputati.
Secondo il Gip di Nocera Inferiore, l’inchiesta deve essere trasmessa a Milano, poiché lì avvenivano gli “accessi abusivi allo S.D.I.”.Il giudice ha sottolineato la connessione evidente tra il reato di accesso abusivo al sistema informatico aggravato e quello di associazione a delinquere, poiché gli accessi erano funzionali agli scopi dell’intera organizzazione, che mirava a raccogliere dati e informazioni per orchestrare frodi assicurative.Una volta trasmessi gli atti, il pubblico ministero richiederà il processo, sebbene per alcuni degli imputati la prescrizione sia ormai vicina.