Le tradizioni religiose, che da anni sono il fulcro del popolo sarnese, sembrerebbero destinate a rimanere nei ricordi dei fedeli. Le polemiche, i dissapori, per la mancata uscita dei Paputi, uno dei riti pasquali più antichi del paese, si sono alimentate nei mesi con l’assenza della processione di San Michele, della Beata Vergine Maria e, da quello che emergerebbe da ambienti vicino al clero locale, dell’Immacolata Concezione. All’8 dicembre manca un mese esatto, tradizionalmente il giorno in cui si svolge la Processione. Il vescovo della Diocesi Nocera Inferiore-Sarno, mons. Giuseppe Giudice, avrebbe vietato il rito religioso, questo malgrado le disposizioni del Ministero della Salute, firmate dal medesimo, a partire dal 1° aprile 2022, permettono lo svolgimento delle processioni religiose, vietate nell’ambito delle misure prese in seguito alla pandemia da Covid-19. La Conferenza episcopale di tutta Italia, ha dato il via libera alla ripresa delle sacri cortei, ma in Campania e solo nei paesi che rientrano sotto la guida della diocesi nocerina, tutto è fermo. Il perchè? L’alto prelato sarebbe ancora preoccupato dall’andamento epidemiologico. Quindi per il terzo anno consecutivo a Sarno niente processione. Una nefandezza per i fedeli pronti a confrontarsi direttamente con il Vescovo e a indire una petizione popolare. Una raccolta firme affinché la volontà dei devoti sia rispettata. Una scelta contradittoria quella dell’alto prelato, alla luce dei fatti, dove al fedele viene chiesto di partecipare alla consueta messa domenicale, viene chiesto di assolvere ai suoi doveri di buon cristiano. Quel decalogo impresso sulle Tavole della Legge: i Dieci Comandamenti ovvero i doveri fondamentali dell’uomo verso Dio e verso il prossimo. Ebbene non è un dovere portare a spasso per il paese l’amore sacro per la Madonna? Forse sarebbe il caso di interpellare direttamente Papa Francesco affinché intervenga per porre fine a questo divieto.
Sarno, il Vescovo vieta la processione dell’Immacolata. Fedeli sul piede di guerra
