MIRANTE IN GIRO PER CASTELLAMMARE QUANDO ARRIVA LA CHIAMATA PER IL BRASILE

Ci siamo, dopo l’ultimo test contro il Lussemburgo la Nazionale di Cesare Prandelli è pronta a raggiungere il Brasile. Sul volo per Rio salirà all’ultimo minuto anche Antonio Mirante che corona un sogno: da Castellammare di Stabia al Brasile. Seppure come riserva.

Essere il numero 25, quarto portiere alle spalle di Buffon, Sirigu e Perin, vuol dire tornare a casa il giorno prima dell’esordio contro l’Inghilterra, certo, ma allo stesso tempo rappresenta una grande soddisfazione. La vera ciliegina sulla torta al termine di una stagione esaltante con la maglia del Parma.
Ecco spiegato perché è festa grande tra gli amici dell’enoteca sotto casa di Antonio. Quella storica del suo quartiere, Madonna delle Grazie, a metà strada tra Castellammare e Gragnano.

I suoi primi tifosi sono loro, a partire da Mimmo Sabatino che con Antonio è amico praticamente da sempre: «Due giorni fa eravamo tutti insieme per festeggiare il compleanno di suo fratello Angelo e commentavamo insieme le scelte di Prandelli. L’esclusione di Rossi, quella di Destro e sopratutto quella di di Antonio. Lui però è rimasto sempre molto umile perché per lui la disponibilità per la Nazionale viene prima di tutto. Ci ha parlato con grande affetto e stima di Prandelli, ed ha elogiato colleghi di reparto Buffon, Perin e Sirigu dai quali ha potuto imparare tanto».

Poi è arrivata quella chiamata inattesa proprio nella mattinata di ieri. Mentre era a passeggio per Castellammare con suo fratello Angelo. Insieme hanno fatto una vera e propria corsa a casa per mettere tutto in valigia, senza dimenticare un oggetto speciale che rappresenta al meglio il profondo legame che il numero 1 del Parma ha con la città dove è nato. «Per prima cosa ha messo dentro la sciarpa della Juve Stabia come aveva promesso – ha raccontato Angelo Mirante, fratello di Antonio — era davvero incredulo della convocazione ed allo stesso tempo era anche molto dispiaciuto del fatto che Sirigu abbia avuto una contusione alla costola.

Per noi a casa è stata una grande gioia. Siamo rimasti tutti sorpresi perché dopo l’esclusione dai 31 nessuno avrebbe pensato ad una chiamata adesso. Ha vissuto il pre-ritiro con grande serenità mettendosi sempre al servizio del gruppo. Non ha mai avuto cali di tensione e ha sempre dato il massimo. Chi non viene chiamato nei 23 resta sempre un po’ deluso ma lui non si è mai abbattuto mettendoci sempre il massimo entusiasmo. Sono molto orgoglioso di lui come lo è tutta la nostra città che vede il lui un vero modello».

Quest’anno Mimmo ha organizzato una festa per le duecento presenze in serie A dell’amico d’infanzia e adesso, seppur in fretta e furia, sta già pensando a qualcosa di speciale per rendere omaggio all’ennesimo grande traguardo tagliato da Antonio Mirante.

FONTE:  IL MATTINO (di Bruno Majorano)

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