Lo Stabia perde anche l’ultima gara di questo campionato che l’ha vista sempre fanalino di coda, congedandosi in brutto modo dai tifosi che anche stasera hanno dimostrato di essere una splendida realtà, passionale, corretta e persino capace di rendere omaggio ad un tifoso scomparso di un’altra squadra, il Savoia, con cori e un grande striscione. Il Carpi di Bepi Pillon merita grandi complimenti per aver voluto giocare anche questa partita del tutto inutile per la sua classifica con attenzione ed impegno, onorando fino alla fine il suo meraviglioso campionato da matricola.
La squadra modenese ha meritato di vincere con una gara accorta e le veloci ripartenze degli ex stabiesi Acosty e Mbakogu, che è riuscito a realizzare il gol del raddoppio su calcio di rigore. Braglia ha proposto dall’inizio e poi nei cambi della ripresa ben cinque giovani della formazione Primavera, che hanno fatto quanto potevano contro il Carpi che invece si è voluto affidare alla squadra titolare per giungere alla quota ragguardevole di 59 punti in classifica, ben 40 in più della derelitta Juve Stabia. Solo capitan Caserta ha messo nella gara il giusto impegno, insieme a parte della difesa, mentre il portiere Viotti come al solito si è fatto sorprendere da una punizione dal limite di Inglese, che lo ha beffato dopo il tocco del compagno, calciando di piatto in mezzo alla barriera, in occasione del gol del vantaggio del Carpi.
Caserta ha sfiorato il pareggio con un bel tiro appena dentro l’area di rigore che finisce fuori di un soffio, ma per vedere un tiro nello specchio della porta della squadra stabiese abbiamo dovuto aspettare il 75° quando Andrea De Falco, figlio del grande bomber della Triestina, ha impegnato il portiere avversario con una conclusione dal limite. Nella ripresa c’è poco da segnalare oltre alle sostituzioni e alle belle parate su Mbakogu, prima di Viotti e poi anche del titolare della Primavera, Antonio Capuano, classe 1997, che Braglia ha voluto far esordire in serie B con il Carpi che ha saputo portare in porto la vittoria con facilità.
La squadra di Pillon è apparsa anche nell’ultima giornata, ordinata in difesa, tonica a centrocampo e veloce in attacco con i contropiedisti di colore richiamati in precedenza, che hanno creato diversi pericoli, nonostante i rimbrotti amichevoli di Caserta, che probabilmente gli ha invitati a non infierire sulla loro ex squadra. Anche il pubblico stabiese ha evitato di infierire sui calciatori protagonisti del disastroso campionato, che ha visto lo Stabia realizzare diversi record negativi, l’aver preso ben ottanta reti sul groppone e aver realizzato una sola misera vittoria casalinga.
Alla fine chi si aspettava contestazioni o anche saluti alla squadra, all’allenatore e a tutta la società è rimasto molto deluso perché dopo il fischio dell’arbitro tutti si sono portati nello spogliatoio senza avere il coraggio di intrattenersi sul campo, mentre il solo Caserta ha voluto applaudire e salutare i sostenitori stabiesi, che nell’intervallo della gara sono stati premiati dalla società che si occupa della vigilanza nello stadio Menti, in particolare riferimento a quelli della curva San Marco. Dunque il calvario è finito, lo Stabia non perderà più, almeno fino all’inizio della prossima stagione, con la speranza che il nuovo direttore sportivo e l’ allenatore Pancaro sappiano forgiare una squadra, che seppur basata sui giovani, riesca ad essere competitiva nel futuro campionato di serie C, che si annuncia molto difficile ed impegnativo.
Sono convinto che il nuovo presidente Improta più ancora del proprietario Manniello, possa essere la garanzia dei tifosi per allestire una squadra forte, che sappia far riferimento e collaborare anche con le società più importanti della massima serie, a cominciare dal Napoli.