I rapporti sessuali permettono di consumare energie come l’esercizio di intensità moderata
Fare sesso può aiutare a bruciare qualche caloria in più. Certo, pensare di mantenersi in forma o addirittura di dimagrire affidandosi solo all’attività sessuale è eccessivo, ma secondo i ricercatori dell’Università del Québec di Montréal, autori di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica PLoS One, gli incontri intimi rappresentano una vera e propria forma diesercizio fisico ad intensità moderata.
Gli esperti, guidati da Antony Karelis, hanno coinvolto nei loro studi 21 coppie eterosessuali. Ai partecipanti, tutti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, è stato chiesto di avere 4 rapporti sessuali in un mese indossando un bracciale in grado di misurare i consumi energetici. Le calorie bruciate durante gli incontri amorosi sono state poi confrontate con quelle consumate dai partecipanti durante un allenamento di 30 minuti su di un tapis roulant. Come spiegano gli autori, l’analisi dei dati raccolti “indica che il consumo energetico durante l’attività sessuale è di circa 85 kCal o 3,6 kCal/min”. In particolare, durante un rapporto sessuale un uomo brucia in media 4,2 kCal al minuto contro le 9,2 consumate correndo. Una donna ne brucia invece 3,1 al minuto contro le 7,1 consumate con 30 minuti di allenamento sul tapis roulant. Sulla base di questi dati Karelis e collaboratori hanno concluso che “l’attività sessuale potrebbe essere considerata, talvolta, come un esercizio significativo”.
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Quello dei ricercatori canadesi non è il primo tentativo di misurare le energie consumate con l’attività sessuale. Gli studi condotti fino ad oggi avevano però previsto la valutazione dei consumi energetici attraverso l’uso di macchinari che hanno richiesto ai partecipanti di avere rapporti sessuali in condizioni ben poco naturali, in ambienti appositamente attrezzati e collegando i partecipanti alle apparecchiature tramite cavi o tubi. In questo caso, invece, l’uso del bracciale ha permesso di valutare il dispendio energetico nell’ambiente domestico, in condizioni del tutto naturali.
I risultati ottenuti sarebbero quindi più affidabili rispetto a quelli ottenuti in passato e secondo gli autori potrebbero “trovare applicazione nella pianificazione da parte dei professionisti del sistema sanitario di programmi di intervento come parte di uno stile di vita salutare”. “Studi futuri – concludono i ricercatori – potrebbero esaminare la relazione tra fattori psicosociali/qualitativi e l’attività sessuale e la spesa energetica, che potrebbe spiegare in che modo queste variabili potrebbero influenzare alla salute sociale e alla qualità della vita”.
FONTE: salute24.ilsole24ore